Le autorità cittadine di New York hanno severamente ammonito la Private Transportation Corp, che gestisce il servizio degli autobus in alcuni quartieri fra cui il centralissimo Brooklyn, perché i suoi controllori erano incoraggiati ad invitare le donne a lasciare il posto agli uomini e sedersi in fondo ai mezzi.
” Vi informiamo che la pratica di richiedere alle donne di viaggiare nel retro dei vostri veicoli costituirebbe una diretta violazione del contratto franchising e può portare alla risoluzione di tale accordo” ha detto Anne Koening, direttore esecutivo dell’Agenzia Trasporti Gastel, di New York. L’avviso è stato mandato al gestore della linea pubblica B110, che si è reso colpevole di questa deprecabile pratica e che ha messo in forte imbarazzo i trasporti pubblici dell’intera città.
La separazione di genere, secondo il responsabile dell’azienda a cui è stata appaltata la linea B110, è stata fatta solo su invito e per motivi di ordine. Molti dei passeggeri accolti sulla linea sarebbero Ebrei ortodossi, i quali chiedono appunto di separare i generi. “Non abbiamo mai reso obbligatorio spostarsi, ma cerchiamo di mantenere la pace accontentando tutti” si legge in un comunicato.
La notizia aveva fatto scandalo nei giorni scorsi a causa di un articolo pubblicato alla Columbia University da uno studente della stessa. Nell’articolo veniva descritto un episodio in cui un guidatore invitava una donna a cedere il posto anteriore e la reazione scioccata della stessa, che trovando liberi molti altri posti si è spostata senza rispondere. Una discriminazione in piena regola secondo il giornalista!
Il sindaco Michael Bloomberg ha indetto una conferenza stampa per mercoledì onde ribadire i provvedimenti del caso ed il concetto che “ovviamente questa pratica non è ne consentita ne tollerata in questa città!” Il franchising con la Private Transportation Corp dura fin dal 1973 e non è sovvenzionato da denaro cittadino, tuttavia l’azienda dovrà comunque conformarsi alle indicazioni della città se vuole evitare la rescissione del contratto.
Deborah Lauter, direttore dei Diritti Civili per l’Anti-Defamation League, ha annunciato che l’associazione si muoverà con decisione per opporsi a questa pratica di segregazione sessuale sugli autobus pubblici. Questo tipo di discriminazione è illegale e la Lauter promette azioni legali se simili episodi dovessero ripetersi.