Tutto pronto per i ballottaggi: dopo il voto di domenica 26 maggio che ha coinvolto 16 milioni di italiani per l’elezione di sindaci e consiglieri e del rinnovo del parlamento europeo, in alcuni dei 3.843 comuni nessun candidato sindaco ha raggiunto la maggioranza richiesta per essere eletto al primo turno.
Appuntamento con la seconda tornata elettorale che è prevista per domenica 9 giugno: si vota in 136 inclusi 15 capoluoghi di provincia, vale a dire, Potenza, Avellino, Ferrara, Forlì, Reggio nell’Emilia, Cremona, Ascoli Piceno, Campobasso, Biella, Verbania, Vercelli, Foggia, Livorno, Prato, Rovigo.
Ma come funziona il ballottaggio? Si tratta in effetti di un ballottaggio, lo scontro diretto quando nessun candidato sindaco riesce ad ottenere la maggioranza richiesta per essere eletto durante il primo turno. Nei comuni che hanno più di 15mila abitanti, si va al ballottaggio quando nessun candidato raggiunge la maggioranza assoluta al primo turno, con il 50% più uno dei voti. Nei comuni con meno di 15mila abitanti, invece, si ricorre al secondo turno solo se due candidati hanno lo stesso numero di voti. Ma in ogni caso vince il ballottaggio chi ottiene più voti e in caso di parità viene eletto primo cittadino il più anziano tra gli avversari.
Domenica 9 giugno vi vota dalle ore 7 alle 23: si vota presentando la tessera elettorale, rinnovabile presso l’ufficio elettorale del comune di residenza, con un documento d’identità valido.
Il ministero dell’Interno ricorda che sulla scheda del ballottaggio sono indicati solo i nomi dei due avversari, con i simboli delle liste da cui vengono supportati. Per votare è necessario porre una croce sul nome del candidato scelto e si può votare per una. I ballottaggi si svolgono solitamente a distanza di due settimane dal primo voto e nel frattempo, fra le liste che sono dalla competizione, e che quindi non hanno candidati al secondo turno, possono decidere di stringere delle alleanze per supportare un nuovo candidato.
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