Si fa sempre più aspra la polemica all’interno del Partito Democratico fra il sindaco di Firenze Matteo Renzi e il segretario Pierluigi Bersani. Al centro dello scontro fra il leader democratico e il suo ex sfidante alle primarie vi è, stavolta, la questione dei “grandi elettori” delle regioni, che voteranno per scegliere il prossimo presidente della Repubblica assieme a senatori e deputati: “Mi avrebbe fatto piacere essere tra i grandi elettori toscani. Qualcuno mi aveva detto vai avanti tranquillo, ti votiamo, ma poi è arrivata qualche telefonata da Roma per fare il contrario… Sono cose che succedono, non era un diritto nè me lo aveva prescritto il medico, ma non mi abituerò mai alla doppiezza” ha affermato Renzi a proposito della mancata indicazione in suo favore da parte del consiglio regionale toscano.
Ancora più duro il commento del sindaco sulla designazione di Alberto Monaci, presidente del consiglio regionale: “Hanno deciso di mandare delegato regionale un autorevole personaggio della politica e del mondo bancario senese. Auguri, in bocca al lupo e che rappresenti bene la Toscana. Io me ne faccio una ragione“. Bersani ha prontamente replicato: “Nella sequela di quotidiane molestie mi vedo oggi attribuiti non so quali giochini tesi ad impedire la nomina di Renzi a grande elettore per la Regione Toscana. Smentisco dunque di aver deciso o anche solo suggerito, o anche solo pensato alcunchè, a proposito di una scelta che riguarda ovviamente e unicamente il Consiglio Regionale della Toscana“.
Al Tg1 delle 20, il segretario del Pd è ritornato sul tema, affermando: “Qualche telefonata da Roma… Chiedete a Telecom, non ho fatto nessunissima telefonata e pregherei di credere che, con tutti i problemi che ci sono, l’ultimo problema è decidere dei nostri 494 grandi elettori chi sia l’uno o l’altro“. Renzi, intervenendo a Trieste a sostegno della candidatura di Debora Serracchiani alla presidenza del Friuli Venezia Giulia, si era mostrato critico anche sull’attuale linea del Pd riguardo alla formazione del nuovo governo, affermando: “Io l’ho sempre detto che personalmente sono uno di quelli che sperano si vada il prima possibile alle elezioni, perchè il risultato non ha dato una maggioranza. Se Berlusconi e Bersani riterranno più opportuna qualche forma di accordo nell’interesse del Paese, spero che facciano presto, il più veloce possibile“.
Il sindaco, comunque, ha preferito non sbilanciarsi su una sua eventuale candidatura alla premiership: “Se ci sono nuove elezioni, vedremo cosa accadrà. Ora sono fuori dai giochi della politica romana. Ora sto facendo il sindaco della mia città“. Bersani, nell’intervista serale al Tg1, ha respinto anche le critiche riguardo al tempo trascorso dalle elezioni senza avere un governo: “No, francamente, onestamente, non mi sento responsabile, per un banale motivo: io una proposta l’ho fatta, governo di cambiamento, convenzione a data certa per le riforme istituzionali, corresponsabilità in questo quadro di tutte le forze parlamentari. Mi hanno detto di no“ ha spiegato.
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