Un nuovo supervirus si affaccia all’orizzonte e sembra spaventare gli scienziati di tutto il mondo. Si chiama NCoV e, sino ad oggi, avrebbe infettato ben 13 persone, finendo per ucciderne 7. Secondo quanto riferito da Micheal Osterholm, direttore del Centro di Ricerca sulle Malattie Infettive dell’Università del Minnesota, si tratterebbe di un microrganismo appartenente alla famiglia dei coronavirus, quelli che normalmente causano il raffreddore.
Tuttavia, NcoV sarebbe parente stretto anche della Severe Acute Respiratory Syndrome, nota come SARS, e che circa una decina di anni fa terrorizzò il mondo intero sotto minaccia di una pandemia. Le prime persone contagiate dal virus NCoV sono state registrate in Medio Oriente. Sei casi sono stati individuati in Arabia Saudita e due in Giordania. Altri cinque, invece, in Gran Bretagna e in Germania.
Qui, le persone avrebbero contratto il virus avendo viaggiato molto in Medio Oriente. Le complicazioni causate dal virus potrebbero essere fatali, con blocchi renali e crisi respiratorie acute. “Quello che già sappiamo è preoccupante. Ma quello che non sappiamo ci spaventa”, ha riferito Osterholm. Questo perché sebbene si sappia che le complicazioni causate da NCoV possano essere curate con la stessa terapia utilizzata per la Sars, diverse sono le domande alle quali ancora non si è data risposta. Innanzitutto, i virologi non sanno esattamente quanto il virus sia diffuso e quali siano le sue reali potenzialità. Il timore è quello, nel peggiore dei casi, di un’epidemia globale, come profetizza Osterholm: “Il pianeta è come un frullatore di virus. Se è riuscito a contagiare l’uomo in Medio Oriente potrà farlo anche nel resto del mondo. È solo questione di tempo”.
Per quanto riguarda le modalità di trasmissione del virus, sembra che esso colpisca i pipistrelli, mentre il contagio avverrebbe per via aerea. Non sarebbe questa la prima volta in cui un virus compie il salto da un animale all’uomo: cosa analoga accadde con il virus dell’HIV e con l’H1N1, responsabile dell’influenza suina, che si diffuse tra il 2009 e il 2010.