L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio ha dato la notizia di un nuovo virus che avrebbe contagiato alcuni cani randagi della Capitale, dov’è stato registrato il primo caso. Si sospetta che possa trattarsi di una forma molto aggressiva di parvovirosi canina o gastroenterite virale. I sintomi consistono in tosse, diarrea, febbre, vomito e feci emorragiche che porterebbero alla morte dell’animale in preda ad atroci sofferenze.
I ricercatori stanno ora cercando di isolare il ceppo virale di questo tipo di parvovirosi canina, nel timore di una possibile epidemia. Questo perché il virus è molto infettante, sopravvive a lungo nell’ambiente e resiste ai normali disinfettanti. Per i cani vaccinati non ci sarebbe alcun problema, in quanto il rischio di contrarre il virus sarebbe molto basso.
L’Istituto Zooprofilatattico ha fatto sapere che sono state riscontrate lesioni compatibili con gastroenterite emorragica in 8 soggetti adulti sugli oltre 160 giunti all’osservazione degli esperti. I dati al momento non permettono di affermare che si tratti di virus mutato. Il numero dei soggetti risultati positivi è molto esiguo rispetto al totale degli esaminati ed è stato in ogni caso rilevato in casi distribuiti nel corso dell’anno.
Quattro degli otto soggetti nei quali l’infezione è stata confermata, sono cani randagi che si presume non siano stati vaccinati e quindi sono maggiormente esposti all’infezione. Per quattro cani, padronali, invece, non si è in possesso dei protocolli vaccinali effettuati, sebbene sono stati registrati in letteratura dei casi di animali vaccinati colpiti da parvovirosi. Nel frattempo, a tutela dei cani, l’istituto mantiene comunque massima l’allerta.