Una nota diffusa da Palazzo Chigi informa che l’Italia voterà a favore del riconoscimento dello Stato non membro Osservatore Permanente all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite alla Palestina. Il tutto in occasione della votazione all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che avrà luogo fra qualche ora. La nota prosegue con le seguenti parole:
Tale decisione è parte integrante dell’impegno del Governo italiano volto a rilanciare il Processo di Pace con l’obiettivo di due Stati, quello israeliano e quello palestinese, che possano vivere fianco a fianco, in pace, sicurezza e mutuo riconoscimento. A questo fine, il Governo si e’ adoperato in favore della ripresa del dialogo e del negoziato, moltiplicando le occasioni di incontro con le parti coinvolte nel conflitto Medio-Orientale, in particolare da parte del Presidente del Consiglio, ricevendo conferma della loro volonta’ di riavviare il negoziato di pace e giungere all’obiettivo dei due Stati.
Non si è fatta attendere la reazione a caldo dell’ambasciatore israeliano a Roma, Naor Gilon, il quale ha dichiarato:
Siamo molto delusi dalla decisione dell’Italia – uno dei migliori amici di Israele – di sostenere l’iniziativa unilaterale dei Palestinesi alle Nazioni Unite. Tale iniziativa non soltanto non migliorerà la situazione sul terreno, ma allontanerà le prospettive di pace.
Tuttavia, la nota di Palazzo Chigi continua:
Ribadendo la centralità che per l’Italia e per l’Ue ha il processo di pace, il presidente Monti ha nell’occasione manifestato la convinzione che l’assetto finale si possa basare sul principio dei due Stati per due popoli, con lo Stato palestinese che sia patria del popolo palestinese, e lo Stato d’Israele come Stato ebraico, riconoscendone la legittima aspirazione quale patria del popolo ebraico. Il Presidente del Consiglio ha altresì manifestato sostegno agli sforzi dell’Autorita’ Nazionale Palestinese e alla leadership moderata del Presidente Abbas e del Primo Ministro Fayyad per riavviare il negoziato di pace, contro ogni violenza ed a favore del dialogo come unica strada verso una soluzione duratura del conflitto.
Israele e Stati Uniti voteranno contro, mentre la Germania si asterrà come ha annunciato il ministro degli esteri Guido Westerwelle. Alla vigilia del voto all’Onu il segretario di stato Usa Hillary Clinton ha ricordato ”di aver già detto numerose volte che il cammino verso una soluzione del problema dei due stati che soddisfino le aspirazioni dei palestinesi passa per Gerusalemme e Ramallah, non da New York”. Benjamin Netanyahu, premier israeliano, ha invece asserito lo stato palestinese potrà essere riconosciuto “solo quando saranno tenute in considerazioni le preoccupazioni per la sicurezza di Israele, riconosciuto come stato del popolo ebraico, e quando vi sarà una dichiarazione di fine del conflitto tra le due parti”.