“Aiuto, venite… papà picchia la mamma”. Queste sono state le parole gridate da un bambino per telefono al 112. Quando i carabinieri sono però giunti nel luogo dal quale la chiamata era partita, il piccolo non c’era più perché il padre l’aveva portato via con sé. Un bambino molto coraggioso, dunque, che ha salvato la mamma dalle grinfie del padre violento rischiando però molto. La vicenda ha avuto luogo sabato sera a Sassoferrato (Ancona). La fortuna ha voluto che però, mezz’ora dopo, i militari abbiano rintracciato padre e figlio nel centro della cittadina marchigiana.
L’uomo è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e violazione di domicilio. Si tratta di un immigrato extracomunitario di 51 anni, separato dalla moglie, anche lei straniera, 45 anni, rimasta a vivere con il figlio. Sabato l’uomo si è precipitato nel suo vecchio domicilio e ha sfondato la porta a calci, iniziando a malmenare la donna sotto gli occhi del bambino che però non si è perso d’animo e ha dato l’allarme, chiamando il 112.
La donna, medicata in ospedale, ne avrà per 10 giorni. Il bambino, invece, seppur sta bene fisicamente è apparso molto provato dalla vicenda, pur essendo un piccolo eroe per aver salvato la sua mamma. Per il padre si profila un processo per direttissima. La famiglia al centro della vicenda di Sassoferrato è di origine tunisina.
La coppia, ormai separata, ha 5 figli. Ad aver chiamato il 112 è stato il più piccolo di essi, avente 10 anni. Secondo quanto riferito dagli inquirenti, sarebbe stata proprio la donna a formare il numero di telefono della centrale operativa dell’Arma, ma poiché non parla italiano è stato il bambino a fare da interprete con il centralino del 112. La donna è stata poi soccorsa dai Carabinieri, mentre l’ex marito si era allontanato dall’abitazione con il bambino per comprargli un gelato, secondo quanto da lei spiegato.