Benedetto XVI attacca l’economia immorale e senza Dio durante l’omelia alla Fincantieri di Ancona.
Il papa ha spiegato agli oltre 100.000 giunti per ascoltarlo con le seguenti parole.
Dopo aver messo da parte Dio, o averlo tollerato come una scelta privata che non deve interferire con la vita pubblica, certe ideologie hanno puntato a organizzare la società con la forza del potere e dell’economia. La storia ci dimostra, drammaticamente, come l’obiettivo di assicurare a tutti sviluppo, benessere materiale e pace prescindendo da Dio e dalla sua rivelazione si sia risolto in un dare agli uomini pietre al posto del pane. Il pane, cari fratelli e sorelle, è frutto del lavoro dell’uomò, e in questa verità è racchiusa tutta la responsabilità affidata alle nostre mani e alla nostra ingegnosità; ma il pane è anche, e prima ancora, ‘frutto della terra’, che riceve dall’alto sole e pioggia: è dono da chiedere, che ci toglie ogni superbia e ci fa invocare con la fiducia degli umili: ‘Padre dacci oggi il nostro pane quotidiano’.
Insomma, ha concluso come sovente avviene dall’inizio della crisi economica degli ultimi anni, bisogna pensare ad un nuovo modello di economia solidale ed etica, un’economia che sappia guardare oltre benessere materiale del singolo e sapersi sviluppare per la comunità e per il singolo. “Meno io e più Dio”, come spesso hanno predicato i parroci in tempi anche meno recenti.