In Belgio, sta per essere rimessa in libertà l’ex moglie di Marc Dutroux, il cosiddetto “mostro di Marcinelle“. Michelle Martin era stata condannata a 30 anni di prigione, nel 2004, per aver collaborato con l’ex marito a diversi omicidi.
Dal 1985 al 1996, Dutroux sequestrò, torturò ed uccise 6 ragazze dagli 8 ai 19 anni, abusando sessualmente di loro. Nel 1996, sparì Laetitia – una ragazza di 14 anni, che era appena uscita dalla piscina che frequentava – ed un testimone riferì di aver visto un’automobile bianca che, poi, risultò essere a nome di Marc Dutroux. Fu così che il procuratore di Neufchâteau, Michel Bourlet, ritrovò due ragazze, Laetitia e Sabine. L’annuncio fu dato in un’edizione speciale del telegiornale, ma il processo – durante il quale vennero imputati Dutroux, la moglie e due complici, Michel Lelièvre e Michel Nihoul – arrivò solo l’1 marzo del 2004.
Michelle Martin fu, così, condannata a 30 anni di reclusione dalla Corte d’Assise di Arlon. Avendo scontato più della metà della pena, ha ottenuto il diritto di chiedere la libertà condizionata – occasione che ha cercato di cogliere per cinque volte – che le è stata accordata adesso dal tribunale di Mons.
La questione ha suscitato lo sdegno di molte persone, perché la donna partecipò attivamente alle atrocità commesse dal compagno su Julie e Melissa, due bimbe di soli 8 anni che furono rinchiuse nella cantina della loro casa e che morirono di fame e di freddo. Martin uscirà dal carcere e si ritirerà nel monastero delle Clarisse a Malonne, luogo che si trova a circa 100 chilometri a sud di Bruxelles.