Le conseguenze del terremoto che nelle ultime ore ha colpito ampie aree del nord d’Italia e in particolare l’Emilia Romagna, sono devastanti. Lo sottolinea la Coldiretti che ha stimato in 200 milioni di euro i danni causati dal sisma nelle zone rurali. Oltre ai crolli e gli edifici lesionati, i danni ai macchinari e gli animali morti o imprigionati sotto le macerie, sono andate compromesse oltre 400 mila forme di Parmigiano Reggiano e Grana Padano cadute a terra per il crollo delle “scalere” le ampie scaffalature di stagionatura dove erano riposte.
Per il Parmigiano ingenti danni si registrano nei magazzini delle aziende Albalat di Albareto e La Cappelletta di S. Posidonio, entrambe in provincia di Modena, e dell’azienda Caretti a San Giovanni in Persiceto (Bologna) ma i danni sono evidenti anche per le forme di Grana presenti nei magazzini del mantovano. Ad essere colpite sono soprattutto le forme fresche (sei mesi di stagionatura) ormai irrimediabilmente danneggiate ma le conseguenze, sottolinea la Coldiretti, sono aggravate anche dalla difficile individuazione di nuove strutture per la stagionatura delle forme rimaste integre.
Una scossa fortissima – commenta Stefano Berni, direttore generale del Consorzio Grana Padano – che ha compromesso gravemente le strutture di numerosi magazzini insieme a diverse migliaia di tonnellate di Grana Padano e Parmigiano Reggiano, che verranno mandate in fusione. Un danno pesantissimo che, però, non ha provocato alcuna vittima: il miglior sollievo in un momento di preoccupazione e disagio come questo. Speriamo che non ci siano altre scosse, che sicuramente graverebbero in modo più significativo sulle strutture già pesantemente danneggiate e vulnerabili“.
Negli allevamenti da latte, sottolinea la Coldiretti, le mucche che si sono salvate sono ancora sotto shock e agitate dalle continue scosse che rischiano di avere un effetto negativo sulla produzione casearia. Sono pesanti i danni alle strutture degli allevamenti di maiali e mucche come a Mirandola nell’azienda Pradella e in altre due aziende di San Felice sul Panaro (Modena) dove è crollato il tetto dell’allevamento di maiali, con diversi animali rimasti intrappolati sotto le macerie, lo stesso destino è toccato alle mucche di un allevamento tra San Felice e Medolla.
La Coldiretti ha avviato una azione di verifica capillare sul territorio ma molte aziende isolate non si riescono a raggiungere telefonicamente e pertanto il bilancio dei danni potrebbe essere molto più grave.