Ci sono altre tre cellule terroristiche pronte a colpire in Norvegia. Questo almeno è quello che emerge dalle terza udienza del processo che vede imputato Anders Behring Breivik per le stragi di Oslo e Utoya, costate la vita a 77 persone lo scorso 22 luglio. Il 33enne terrorista, infatti, alla domanda se i norvegesi debbano temere eventuali e nuovi attacchi da parte delle cellule già citate in passato da lui stesso, ha risposto sì. Tuttavia, Breivik si è rifiutato di fare i nomi degli eventuali complici. Il giorno delle stragi Breivik diffuse un manifesto di 1500 pagine, nel quale scriveva di aver costituito a Londra, insieme ad altre 3 persone, l’Ordine dei Cavalieri Templari. Tuttavia la polizia norvegese mai è riuscita ad arrivare agli altri nomi ed oggi, nel corso dell’udienza in cui Breivik è apparso molto ostile, il terrorista ha dichiarato: “Non voglio fornire informazioni che potrebbero portare all’arresto di altri”.
La procuratrice Inga Bejer Engh ha chiesto poi a Breivik il motivo per il quale i nazionalisti avrebbero voluto incontrarlo. Pronta e rigida è arrivata la risposta: “Lei sta cercando di mettere in dubbio l’esistenza del network. Lei dovrebbe cercare di ridicolizzarmi di meno e concentrarsi di più sulla questione”. Breivik ha anche definito ridicola la condanna massima a 21 anni di carcere prevista dalla legge norvegese, sebbene questa possa essere estesa ai condannati socialmente pericolosi.
Pare che fitta e quotidiana sia la corrispondenza ricevuta da Breivik da parte di sostenitori che gli scrivono e manifestano la loro ammirazione da ogni parte del globo terrestre. Terje Torrissen, specialista che ha condotto la seconda perizia sull’imputato, ha dichiarato che tantissime sono le persone rimaste impressionate dalle gesta del terrorista, tanto da volerlo emulare.
Anche le autorità del carcere dove il terrorista è rinchiuso confermano la fitta corrispondenza del folle 33enne, tanta da non riuscire ad essere smaltita in un solo giorno. Il quotidiano VG, tanto per fare un esempio, cita un fan di 23 anni di Breivik, il cui sogno sarebbe proprio quello di conoscere il terrorista idealizzandolo come patriota nazionalista razionale.