Sono molti anni che la scienza tenta di individuare una correlazione tra l’uso intensivo del cellulare e una maggiore incidenza dei tumori al cervello, e benché alcuni studi recenti sembrassero smontare la tesi, un’inchiesta aperta dalla Procura di Torino su un caso simile potrebbe rimettere in discussione la questione. Il pubblico ministero Raffaele Guariniello ha infatti ricevuto nei giorni scorsi la segnalazione di un caso riguardante un 45enne torinese che si è ammalato di glioblastoma, un particolare tipo di tumore cerebrale, dopo aver utilizzato per quasi 20 anni il telefonino per svariate ore al giorno.
Fortunatamente l’uomo sembra essere sulla via della guarigione, ma ha già rilasciato una deposizione sulla sua vicenda personale, raccontando che per motivi di lavoro usava il telefono cellulare sette ore al giorno, senza apparecchiature come auricolari o viva voce a fare da “filtro” tra le onde elettromagnetiche e il cervello. Ora il pm torinese sta raccogliendo ulteriori informazioni, anche dai produttori di telefonini, sugli eventuali rischi per la salute dovuti all’uso prolungato del cellulare.
La questione scientifica, come anticipato sopra, è ampiamente dibattuta e controversa: seppur un nesso certo non sia stato identificato, il Consiglio superiore di sanità italiano, sulla scorta di quanto pronunciato dall’Organizzazione mondiale della sanità, ha invitato comunque le persone a prendere alcuni accorgimenti a scopo precauzionale, come appunto l’uso di auricolari e viva voce, un maggior ricorso ai messaggi di testo rispetto alle telefonate, e cercare di ridurre al minimo l’uso del cellulare da parte dei bambini. Nel maggio 2011, uno studio di un gruppo di 31 scienziati dell’Agenzia internazionale per la ricerca contro i tumori aveva individuato i campi elettromagnetici di radiofrequenza come possibili fattori cancerogeni: i telefonini erano stati inclusi nella categoria 2B, ovvero quella che comprende le sostanze “potenzialmente cancerogene per gli individui“, la stessa per intenderci in cui figurano i gas di scarico. In particolare ad essere finiti sotto osservazione sono due tipi di tumore, il glioma, un cancro al cervello, e il neurinoma acustico, che riguarda l’ottavo nervo cranico. Al di là di questo studio tuttavia, l’atteggiamento scientifico sulla relazione tra cellulari e tumori resta complessivamente cauto, almeno sino ad oggi.