Sono sempre stati allarmanti i dati relativi al numero di invalidi presenti in Campania, che al di la dell’evidenza della mala fede di molte persone, rendono urgente anche delle indagini su eventuali organizzazioni criminali che possono inserirsi in un simile settore. La scorsa notte i carabinieri hanno arrestato 4 persone accusate di associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata ai danni dello stato proprio in questo filone di indagini.
L’inchiesta è la stessa che ha portato all’arresto di altre 163 persone ed al sequestro di beni per oltre 4 milioni di euro. Il canale di produzione delle false invalidità era gestito da un dipendente Inps di una sede di Napoli, il quale aveva permesso (intascando la dovuta percentuale) a circa 62 persone di intascare pensioni di invalidità che avrebbero danneggiato lo stato di ben 1 milione di euro.
Il problema però, come in molti dicono da tempo, è sistemico; infatti secondo l’analisi dei dati forniti dall’Osservatorio sulle pensioni sul quotidiano “il Mattino” si riscontrerebbe che in tutta la Campania sarebbero 500.000 gli invalidi, cioè un ottavo dell’intera popolazione (di invalidi) di tutto il paese. Si può obiettare che la Campania è la regione più popolosa ad eccezione della Lombardia, ma ciò non spiegherebbe il perché nella regione del nord il dato non sia altrettanto significativo.
L’Inps fornirebbe 432 milioni al mese per pagare le 504mila pensioni di vecchiaia e 229 milioni di euro per quelle di invalidità; inoltre aggiungendo i 137 milioni di euro fra i 277mila coniugi sopravvissuti, si ha un totale di 845 milioni e 625mila euro al mese, per un totale di quasi 10 miliardi all’anno!
Fortunatamente questa situazione sta evolvendo verso un miglioramento, infatti grazie a controlli sempre più efficaci si è riusciti negli ultimi anni a revocare circa 36mila pensioni di invalidità pagate ingiustamente, ossia il 20% di quelle erogate, tutte tolte per truffa con relativo sequestro dei beni per ripagare lo stato.