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L’on. Pisacane e i 30mila euro al mese: “Sono pochi”. E Parenzo lo bacchetta

L’on. Pisacane e i 30mila euro al mese: “Sono pochi”. E Parenzo lo bacchetta

Non c’è solo Roberto Castelli a lamentarsi per lo stipendio di senatore da 145mila euro l’anno. Qualche mese, durante una trasmissione di la7, Piazzapulita, il leghista aveva detto di sentirsi “povero, in senso marxiano” con quella cifra. C’è chi, grazie anche allo stipendio della moglie, va anche oltre. Eppure, ai nostri politici, i soldi sembrano non bastare mai.

E’ il caso di Michele Pisacane, del Pid, ma già Udeur e Udc, nonché democristiano doc. L’onorevole è balzato agli onori delle cronache nelle scorse settimane, quando il Corriere della Sera aveva scritto che la moglie, Annalisa Vessella, è consigliere regionale della Campania e, nello stesso momento, grazie alla nomina dell’allora ministro Saverio Romano, amministratrice delegata dell’Istituto per lo Sviluppo Agroalimentare. La famiglia Pisacane porta a casa, in tutto, oltre 30mila euro al mese. Ma il deputato, incalzato da Cruciani e Parenzo, si difende: “Il doppio incarico di mia moglie? E qual è il problema? Non c’è nessuna incompatibilità, è tutto legale, ed è corretto così, anzi è correttissimo. Io ho la mia busta paga di questo mese davanti: per quanto mi riguarda, lo stipendio è poco. Il mio stipendio di questo mese è 4.412 euro. Per sentire gli elettori – spiega Pisacane durante La Zanzara – si hanno delle spese, bisogna avere delle segreterie politiche, bisogna avere i segretari, bisogna accendere la luce, usare il telefono e quant’altro.  Se io tornassi a fare la mia professione, io e mia moglie, porteremmo a casa molti più soldi netti di quelli che ci restano adesso!” Parenzo a questo punto gli chiede di non sacrificarsi, di lasciare la politica e tornare al suo vecchio lavoro. E Pisacane, sentendosi preso in giro, esplode.

L’on. Pisacane e i 30mila euro al mese: “Sono pochi”. E Parenzo lo bacchetta

 

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