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Solo un onorevole su quattro rivela i guadagni, ecco alcuni dati

Solo un onorevole su quattro rivela i guadagni, ecco alcuni dati

La trasparenza sui patrimoni e i redditi dei politici e dei dirigenti pubblici in genere, in una democrazia, dovrebbe essere un fatto assolutamente acquisito. Ma in Italia, si sa, la trasparenza è una parola con cui è meglio farci retorica. Nella realtà dei fatti, è quasi assente.

Emblematica la questione dei patrimoni, che tanto sta a cuore ai nostri deputati. Appena 224 parlamentari su 945, ovvero un quarto, sono disposti a far pubblicare online sui siti di Camera e Senato i dati relativi al reddito e alle proprietà. Ora, invece, per sapere quanti soldi guadagna un parlamentare, bisogna andare in appositi uffici a Roma e prenderne visione su documenti cartecei. Tutto molto farraginoso, si capisce.

L’operazione trasparenza è stata promossa dalla deputata dei Radicali Rita Bernardini. La quale, però, ha trovato, la forte resistenza dei Questori, i quali si erano opposti alla meritoria iniziativa appellandosi ad argomentazioni giuridiche. Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha quindi stabilito che va consentita la pubblicazione on line dei dati su redditi e patrimonio previa la sottoscrizione di una liberatoria. Solamente una minima parte di senatori e deputati ha accettato di firmarla: 139 sono del Partito Democratico, 42 del Popolo della Libertà, 4 della Lega Nord, 12 dell’Italia dei Valori, 8 dell’Unione Democratici di Centro, 5 di Futuro e Libertà per l’Italia e i restanti del Gruppo Misto.

Ma vediamo i dati (parziali) su alcuni dei parlamentari che hanno consentito la diffusione:

WALTER VELTRONI (Pd): Nel 2007 ha un reddito  di 477 mila euro e paga 198mila euro di tasse. Dopo essere stato eletto in parlamento (2008), l’imponibile dell’ex Sindaco di Roma passa a 238mila e poi scende a 214mila nel 2010. Nel 2011 il reddito si riduce ancora: 136 mila.

PIER LUIGI BERSANI (Pd): Nel 2008 dichiara 50 mila euro di spese elettorali. Bersani possiede una Renault Megane e una Twingo. Dal 2007 al 2010 il suo reddito cala costantemente: 163mila euro, poi 150, 137 e 136. Il segretario del Pd  allega alla sua dichiarazione anche quella della moglie, che ha un reddito annuo di 15mila euro.

ANTONIO DI PIETRO (Idv): Ha un reddito di circa 190mila euro. Possiede diversi immobili, soprattutto nel Molise (dove è nato). Ma ne ha uno anche a Bruxelles, per il 50%.

EMMA BONINO (Pd-Radicali): Nel 2010 ha avuto un reddito complessivo di 217 mila euro (è compresa la pensione da parlamentare europea di 17 mila euro). Ha versato al suo partito, quello dei Radicali, ben 158 mila euro, ovvero il 70% di quanto ha percepito. La Bonino possiede anche un negozio a Roma.

PIER FERDINANDO CASINI (Udc): Dichiara redditi per 150mila euro e di essere proprietario di quote di sei fabbricati nella sua città, Bologna.

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