Finalmente è finito l’incubo per due studentesse di 17 anni di Crema, sebbene le vittime potrebbero essere molte di più. Sono stati arrestati in flagranza di reato due giovani operai, un ragazzo di 22 anni di Soncino ed un 25enne di Casaletto di Sopra. I due, arrestati dinanzi alla scuola delle ragazze, dapprima si mostravano gentili con le ragazze, salvo poi violentarle e minacciarle dicendo loro che avrebbero divulgato i video dei loro abusi.
L’estate scorsa i due operai hanno violentato una ragazza di 17 anni, riprendendo il tutto con fotocamera e videocamera del cellulare. La 17enne li ha denunciati, ma loro sono rimasti a piede libero. Mercoledì scorso, minacciandola di divulgare il video del rapporto, hanno cercato di farla salire a bordo della loro automobile, usando come esca un’altra ragazza presente all’interno della vettura, anch’ella vittima di abusi sessuali e di ricatti e compagna di classe della ragazza violentata. Quindi sono intervenuti i Carabinieri che hanno arrestato i due operai in flagranza di reato.
Nell’auto dei due, i militari hanno trovato diversi telefoni cellulari, fotocamere, chiavi USB, un computer, schede di memoria e SIM card sulle quali vi erano immagini e video pornografici, nonché una spada samurai. I carabinieri hanno anche sequestrato la stessa auto, una FIAT punto intestata alla madre di uno dei due operai. I due sono stati trasportati nel carcere di Cremona in quanto sono ritenuti responsabili, in concorso tra loro, di violenza sessuale, pornografia minorile, tentata violenza privata e porto di arma bianca. I video che finora sono stati esaminati e le testimonianze raccolte hanno dimostrato che diverse studentesse minorenni erano state soggiogate dai due operai.
Da quanto risulta dalle indagini una delle due amiche, che hanno portato alla ragazza di 17 anni le minacce dei due di postare sul web i video della violenza e diffondere la notizia alle famiglie, avrebbe subito un’aggressione dai due operai che avrebbero filmato anch’ella tanto da costringerla a lasciare il fidanzato e collaborare per agganciare la ragazza già violentata in precedenza.