Storia di coraggio e di speranza in un’Italia pressata dalla crisi economica e in cui l’ottimismo nei riguardi del futuro, soprattutto lavorativo, sembra davvero essere un optional. Nel luglio del 2010 la Metal Welding Ware, un grosso gruppo della lavorazione del ferro, con sede principale a Bergamo, decide di chiudere lo stabilimento di Corezzola, in provincia di Padova, nel quale lavoravano 42 persone e nel quale Cristian Stangalini, 44 anni, ricopriva il ruolo di direttore della produzione. Così, a questo punto, mentre i dipendenti entrano in cassa integrazione, Stangalini decide di rimanere in azienda per curare la possibilità di vendere gli impianti e il materiale rimasto in magazzino.
Tutti vengono licenziati, ma Stangalini ha un progetto. L’uomo ha raccontato di aver ricevuto proposte lavorative sia dall’Italia che dall’Europa, quindi sicuramente non sarebbe rimasto a casa. Nel frattempo con la famiglia Stangalini si trasferisce direttamente da Como a Piove di Sacco, mettendo in vendita la sua casa e prospettando alla famiglia o di lavorare in giro per l’Europa non essendo mai a casa oppure investire i soldi ricavati dalla vendita della casa. Si decide per la seconda opzione. L’imprenditore è infatti convinto, nonostante la crisi, che ci siano lavoro e potenzialità. L’ostacolo principale è dato dal reperimento di fondi per avviare l’attività.
Dopo parecchie porte in faccia ricevute, la situazione si sblocca con una linea di credito aperta da una banca austriaca e da altre tre banche del territorio. Ci sono voluti mesi anche per ottenere l’allacciamento della corrente da parte dell‘ENEL, ma alla fine l’azienda opera da quasi due anni. Gradualmente diversi operai, sia italiani che stranieri, della Metal Welding Ware vengono progressivamente riassunti, instaurando con essi un rapporto quasi del tutto familiare. L’intuizione di Stangalini si rivela dunque giusta: ora la O.m.p. Fili fattura 400mila euro al mese e, sebbene il ciclo di produzione non si fermi mai, quasi si fatica a stare dietro al volume di ordini che provengono principalmente dall’estero.
Il presidente di Confindustria Padova Massimo Pavin ha dichiarato, in un intervista a Il Mattino di Padova, che: “La vicenda di Cristian Stangalini è una lezione positiva per tutti. Un altro segno non isolato che si può ancora credere nel nostro territorio e scommettere su questo Paese”.