Moneyval, la divisione del Consiglio d’Europa che valuta i sistemi anti-riciclaggio, valuta come importanti i passi in avanti fatti dal Vaticano verso gli standard internazionali in materia di trasparenza finanziaria. Tuttavia, dovrà affidare ad un’autorità esterna il controllo di vigilanza sullo Ior. Il rapporto stilato dall’organismo del Consiglio d’Europa riferisce che la Santa Sede, che ha come organismo finanziario proprio lo Ior, ha superato 9 su 16 delle raccomandazioni considerate centrali, mentre ha ricevuto delle valutazioni contrastanti sulle altre sette.
Queste le parole del rapporto:
In brevissimo tempo la Santa Sede ha fatto enormi progressi nella lotta al riciclaggio dei capitali e al finanziamento del terrorismo. Molte delle norme sono addirittura a posto. Tuttavia bisogna ancora rivedere alcune procedure per poter certificare che tutti i controlli funzionino praticamente e che non ci siano più rischi di falle nel sistema. La raccomandazione principale riguarda la supervisione dello Ior. Perché sia efficace nelle sue competenze più delicate, deve essere affidata a un’autorità indipendente. Finora, infatti, si rileva superficialità nel controllare i clienti e poca chiarezza. Comunque il riciclaggio di denaro sporco e il finanziamento del terrorismo sono adesso reati penali.
Come si evince dalla stessa nota, il prossimo controllo di Moneyval potrebbe riguardare le 46 organizzazioni senza scopo di lucro che operano in territorio vaticano, qualora sarà consentita la visualizzazione dei registri finanziari.
Ricordiamo che è stata proprio la Santa Sede a chiedere di essere valutata da Moneyval avendo l’intenzione di adottare i criteri standard in materia di riciclaggio. Alla fine del 2010 il Vaticano ha adottato la legge 127, scritta da Marcello Condemi, ed entrata in vigore nell’aprile del 2011. Nel giugno sempre dell’anno scorso è diventata operativa anche l’AIF, l’autorità di informazione finanziaria, presieduta dal cardinale Attilio Nicora, chiamata a svolgere attività di vigilanza. Con le nuove norme è stato introdotto il criterio dell’approccio basato sul rischio ai fini della verifica della clientela e dell’identificazione di transazioni sospette.