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Uccise un uomo per un prestito di 15 mila euro, ex conduttore Rai condannato a 14 anni

Uccise un uomo per un prestito di 15 mila euro, ex conduttore Rai condannato a 14 anni

Per mezzo di un processo celebrato con rito abbreviato, Alessandro Cozzi, conduttore televisivo della Rai, della trasmissione “Diario di famiglia”, è stato condannato a 14 anni di reclusione. Cozzi, il 29 marzo 2011, ha ucciso a coltellate Ettore Vitiello, titolare di un’agenzia di lavoro al quale il conduttore doveva circa 15 mila euro che gli venivano chiesti ripetutamente e con insistenza. Cozzi si presentò nell’ufficio dell’agenzia dell’uomo e perpetrò l’efferato delitto. Il Pubblico Ministero aveva chiesto per Cozzi 16 anni di reclusione,  il Gup Elisabetta Meyer ne ha invece tolti due rispetto alla richiesta dell’accusa, con lo sconto di un terzo della pena partendo dai 21 anni.

Non del tutto soddisfatta la famiglia di Vitiello che per mezzo del suo legale, l’avvocato Gaetano Pecorella ha fatto sapere che: “Quella comminata dal giudice è una sanzione inadeguata. Si poteva contestare l’aggravante della crudeltà per le tante coltellate, molte delle quali inflitte alla schiena, schiacciando la vittima a terra con un ginocchio. Inoltre, potevano essere contestati anche la premeditazione, a causa del coltello che Cozzi si portò dietro attendendo anche l’uscita dei colleghi di Vitiello, e i futili motivi, perché l’imputato ha ucciso per poche migliaia di euro”. L’avvocato, infine, ha chiarito che Cozzi “finora ha dato solo un anticipo di risarcimento ai familiari”.

L’ex conduttore tv è anche indagato per omicidio in un’altra serie di indagini relative alla morte di Alfredo Capelletti, che oltre 13 anni fa era un socio di affari di Cozzi. L’omicidio risale al 1998 e Maurizio Ascione nei mesi scorsi, ha riaperto il caso, archiviato inzialmente come suicidio, ed è in corso una perizia sul dna e sulle impronte digitali rinvenuti sul coltello che venne ritrovato in mano a Capelletti. In sede di incidente probatorio, davanti al Gip il prossimo 21 marzo, verranno discussi gli esiti degli esami condotti a proposito di questo che può esser definito un vero e proprio cold case.

 

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