Sale, purtroppo, sempre più il bilancio delle vittime del forte terremoto di magnitudo 7,2 della scala Richter, che ha colpito domenica scorsa il sud-est della Turchia.
I morti accertati sono 366 e non 279, come in un primo momento era stato affermato. I feriti sono 1301, ma la conta è destinata ad aumentare. Gli edifici crollati sono 2.262. Le cifre sono state confermate dall’Amministrazione per i disastri e l’emergenza in un comunicato.
Ovviamente si continuano a cercare altri sopravvissuti in questa situazione di emergenza resa ancora più grave dal caos, comprensibile, che si è scatenato tra la popolazione. Già stamattina sono state tratte in salvo 5 persone. A Ercis e Van, le città maggiormente colpite, migliaia di persone hanno trascorso la seconda notte all’aperto, sopportando il freddo piuttosto che la paura nelle loro abitazioni, colpite dalle ripetute scosse di assestamento che non accennano a diminuire.
Le centinaia di edifici distrutti, potrebbero significare altre decine e decine di morti. A tal proposito, il vice-primo ministro, Besir Atalay, ha dichiarato nel corso di una conferenza stampa:
Abbiamo squadre di soccorso in ogni edificio crollato a Van, ad Erciş e nei villaggi limitrofi, non c’è carenza di tende, stufe e coperte, lo stato è molto organizzato per aiutare le vittime del terremoto.
Quello di domenica è stato il terremoto più forte che ha investito la Turchia dal 1999, quando il sisma nel nord-ovest provocò più di 20.000 vittime. Ulteriori aggiornamenti nelle prossime ore.