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Transizione energetica: la crisi accelera le rinnovabili

Transizione energetica: la crisi accelera le rinnovabili

La crisi energetica ha innescato un’accelerazione sulle rinnovabili: nei prossimi 5 anni, la produzione di energia pulita vedrà una crescita maggiore agli ultimi 20. E, questo, per via di 3 fenomeni principali che l’International Energy Agency (IEA) ha rilevato proprio nel 2022:

  • nell’Unione Europea, l’aumento del solare e dell’eolico (+41%), delle pompe di calore (+40%) e delle macchine elettriche (+15%), con rispettiva riduzione delle emissioni di anidride carbonica (-2.5%);
  • nel mondo, l’aumento dell’accesso all’elettricitĂ  e della sensibilitĂ  diffusa ai cambiamenti climatici, alla sicurezza e all’indipendenza energetica.

L’elettrificazione è il futuro: si tratta solo di lavorare per produrre e consumare l’energia in modo sempre piĂą “pulito” e piĂą efficiente – riducendo emissioni, sprechi e costi. Le macchine elettriche nel 2019 erano solo il 3%: nel 2030, in Europa, USA e Cina una vettura su due sarĂ  elettrica.

La crisi energetica come sfida, dunque, ma soprattutto come opportunità per una trasformazione energetica che può rendere l’Italia il motore industriale in Europa: questo il messaggio dell’incontro per la presentazione del rapporto “World Energy Outlook 2022” svoltosi oggi nella Sala Capitolare del Senato, evento promosso da Enel e al quale sono intervenuti il Direttore Esecutivo dell’International Energy Agency (IEA), Fatih Birol, il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza, Gilberto Pichetto Fratin, e l’Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo Enel, Francesco Starace.

Secondo l’AD di Enel, bisogna diversificare le risorse energetiche, per affrontare meglio eventuali altre crisi, e cambiare la proporzione tra tecnologie “tradizionali” e innovative a favore di queste ultime. Un percorso necessario anche per raggiungere il giusto equilibrio nella supply chain degli impianti rinnovabili (cobalto, litio, rame, acciaio di alluminio, componentistica per pannelli solari e impianti eolici, batterie e pompe di calore), settore che a oggi è dominato dalla Cina. 

E questo, nell’opinione di tutti gli intervenuti, significa evoluzione tecnologica, dalle infrastrutture e le reti elettriche alla stessa produzione di energia pulita, e coinvolgimento di sempre più consumatori-produttori (prosumer). Come peraltro già messo in atto da Enel, con iniziative come:

Infatti, secondo il Ministro Pichetto Fratin, bisogna creare una condizione di percorso agevolato per i nuovi impianti e prosumer e massimizzare lo stimolo del PNRR, che prevede investimenti rilevanti nella transizione green: «Per le comunità energetiche rinnovabili, il Piano prevede 2 miliardi e 200 milioni nei prossimi 4 anni, quindi ci aspettiamo almeno 15mila comunità energetiche che associno famiglie, imprese ed enti».

L’industria sta entrando in una nuova epoca, quella dell’energia pulita, e la decarbonizzazione può e deve essere un’opportunità di crescita sostenibile – economica, sociale e ambientale. Una transizione che può significare l’indipendenza energetica, con benefici ambientali, economici e occupazionali che il recente Piano 2030 per la filiera elettrica ha valutato in:

  • un risparmio di 160 miliardi di metri cubi e 110 miliardi di euro sull’importazione di gas,
  • un abbattimento di 270 miliardi di emissioni di anidride carbonica,
  • 360 miliardi di benefici economici,
  • 540mila posti di lavoro in piĂą nelle professioni green e della transizione.

“Il 2022 è stato un anno speciale per l’energia” – ha concluso l’AD Starace – “al quale guarderemo in futuro come a un punto di svolta verso un sistema energetico piĂą sostenibile e sicuro”. 

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