Si è verificata una nuova tragedia dell’immigrazione, ieri mattina, a largo di Lampedusa, dove un barcone si è rovesciato e ha preso fuoco non molto lontano dalla riva. La Guardia Costeria per ora ha recuperato 130 cadaveri, compresi quello di una donna incinta e di due bambini, mentre sul relitto del barcone capovolto a 40 metri di profondità i sommozzatori ne hanno trovato un altro centinaio, e il bilancio potrebbe essere più pesante, visto che mancherebbero all’appello altri 150 profughi. I superstiti finora tratti in salvo sono 155, su un totale di circa 500 migranti, per lo più somali, eritrei e ghanesi. Il Consiglio dei ministri ha proclamato per oggi, venerdì, un giorno di lutto nazionale. Solo pochi giorni fa, era avvenuta una tragedia analoga a Scicli, vicino Ragusa, dove però il numero delle vittime, tredici, è stato fortunatamente più contenuto.
Alcuni superstiti hanno raccontato che il barcone sarebbe partito dalla Libia uno o due giorni prima, e hanno accusato: “Tre pescherecci ci hanno visto ma non ci hanno soccorso”. Poi, l’incendio e il naufragio: “Quando siamo arrivati in prossimità dell’isola abbiamo deciso di accendere un fuoco, incendiando una coperta, per farci notare. Ma il ponte era sporco di benzina: in pochi attimi il barcone è stato invaso dalle fiamme. Molti di noi si sono lanciati in acqua tra le urla mentre la barca si capovolgeva” hanno spiegato. Il sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini, sconvolta e in lacrime, ha commentato: “Il mare è pieno di morti. E’ un orrore infinito. Ora basta, che cosa dobbiamo aspettare dopo questo?” Il sindaco ha anche parlato dell’eventualità che alcuni pescherecci abbiano visto il barcone ma siano passati avanti senza aiutarli: “Se è vero bisognerà fare luce su questo”.
Nella prima fase dei soccorsi, i corpi recuperati sono stati deposti sulla banchina del porto, poi sono stati trasferiti nell’hangar dell’aereoporto di Lampedusa. Stanno collaborando ai soccorsi e alle ricerche anche vari pescatori lampedusani, oltre alla guardia costiera, ai carabinieri e alla guardia di finanza. Il premier Enrico Letta, che segue la situazione da Palazzo Chigi, ha parlato di un’“immane tragedia“, mentre il ministro dell’Interno Angelino Alfano si è recato sull’isola, assieme al capo della polizia Alessandro Pansa, e ha presieduto una riunione del comitato per la sicurezza, mentre oggi riferirà a Montecitorio.
A Lampedusa è arrivato anche il presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta, mentre oggi dovrebbe arrivare la presidente della Camera Laura Boldrini, che ha sottolineato che siamo tutti vittime “consapevoli o no, di quella globalizzazione dell’indifferenza che proprio a Lampedusa Papa Francesco ha denunciato in modo sferzante“.E proprio il pontefice ha scritto dapprima su twitter: “Preghiamo Dio per le vittime del tragico naufragio a largo di Lampedusa“, e, parlando ad un convegno, ha poi esclamato: “Viene la parola vergogna: è una vergogna!” Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha parlato invece di “stragi di innocenti“. Non ha perso l’occasione per fare polemica politica, invece, la Lega Nord, con il vicecapogruppo alla Camera Gianluca Pini che ha attaccato: “La responsabilità morale della strage che sta avvenendo nelle acque di Lampedusa è tutta della coppia Boldrini-Kyenge“.