Orrore nella cittadina di Georgetown, nello stato USA del Delaware, dove un pediatra e sua moglie sono stati incriminati con l’accusa di aver praticato sulla figlia di 11 anni il waterboarding, una sorta di annegamento simulato usato dagli agenti della CIA per interrogare i terroristi di al Qaeda. Il waterboarding è stato vietato sin dal 2009 dal Presidente USA Barack Obama, in quanto considerato una vera e propria forma di tortura. Secondo quanto riferito dal sito delawareonline.com, Melvin Morse, 58 anni, e la moglie Pauline, 40 anni, sono stati formalmente accusati di aver messo in pericolo il benessere della figlia. Nel frattempo, la licenza medica del pediatra è stata sospesa.
Secondo quanto emerso dai documenti processuali, la bambina ha raccontato agli agenti di polizia di essere stata torturata dal padre con una forma di tortura che viene definita annegamento controllato. La piccola, che ora si trova in un centro di accoglienza, ha detto che il padre la metteva con la faccia sotto l’acqua del rubinetto e le faceva salire l’acqua fino al naso. Le terribili punizioni sono state inflitte alla bambina per almeno 4 volte nel corso di due anni, mentre la madre stava a guardare senza muovere un dito per salvare la figlia. Il pediatra, specializzato nel trattamento di bambini in punto di morte, si giustificava dietro il fatto che 5 minuti sotto l’acqua non avrebbero provocato danni cerebrali.
Il primo allarme è scattato il mese scorso in casa Morse, dopo una segnalazione di abusi. Pare che il pediatra avesse trascinato la figlia per una caviglia, lungo un viale sterrato, salvo poi prenderla a sculacciate. L’uomo, in quell’occasione, venne arrestato e poi rilasciato dietro il pagamento della cauzione. All’epoca la ragazzina dichiarò agli agenti che il padre le diceva di praticarle il waterboarding, tenendole la testa sotto l’acqua per 5 minuti senza che potesse subire danni cerebrali permanenti.