Continua la strage di giovani tibetani che decidono di darsi fuoco per protesta contro la repressione del governo di Pechino ed il conto dei morti sale a 35. Questa volta, le immolazioni con il fuoco sono due e riguardano dei giovani ventenni tibetani, che si sono suicidati nella provincia cinese del Sichuan.
La notizia è stata diffusa tramite un comunicato dal gruppo “Campagna Internazionale per il Tibet” – organizzazione umanitaria che ha sede negli USA – il quale ha riferito che le due immolazioni sono avvenute ieri nella prefettura di Aba, per la precisione a Barma, città nel sud-ovest della Cina dove avvengono la maggior parte dei suicidi dal marzo del 2009, a causa della repressione culturale e religiosa imposta da Pechino.
I due giovani si chiamavano Sonam e Choephak Kyap, entrambi avevano 20 anni e si sono immolati davanti ad un monastero, invocando la libertà per il Tibet.
Secondo quanto riferito da alcuni testimoni, alcuni residenti hanno impedito alle forze di sicurezza di portare via i corpi dei due ragazzi.