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Thailandia: per operarlo aspettano 12 ore, non è assicurato

Thailandia: per operarlo aspettano 12 ore, non è assicurato

Ancora un caso di malasanità, che seppur non è avvenuto nel nostro paese ha riguardato comunque un nostro connazionale. Un caso che sicuramente desterà tantissime polemiche e che può farci capire quanto sia importante tutelare la sanità pubblica. Il triste episodio è accaduto in Thailandia, al Bangkok Hospital di Phuket.

Alessandro Amadori, un 26enne di Olbia, ha perso un piede poiché ha dovuto aspettare 12 ore prima che i medici intervenissero sull’arto incidentato. Infatti, in Thailandia la sanità si paga, e visto che il ragazzo non aveva l’assicurazione, i medici hanno atteso, pregiudicando così completamente l’esito positivo dell’operazione per ricomporre l’amputazione.

L’attesa è stata fatale per il giovane. Il costo dell’operazione era di 20 mila euro.  Alessandro, era in vacanza, e purtroppo prima di partire non aveva stipulato la polizza che in Thailandia è obbligatoria in caso di emergenze sanitarie. Purtroppo, ha avuto un incidente stradale, sullo scooter che aveva noleggiato. E’ andato a sbattere su un guard rail, restando bloccato con il piede sinistro, riportando ferite gravissime.

I medici avevano comunque effettuato un primo intervento di soccorso per ricongiungere arteria e vene, ma purtroppo il tentativo è fallito.  Marco Onnis, zio del giovane, ha spiegato ai giornalist che comunque si era intuito che c’era un alta probabilità di un rigetto dopo l’operazione: “Della possibilità di un rigetto se ne era parlato sin da subito. L’intervento è stato fatto per salvare il possibile, un tentativo che sfortunatamente è andato a vuoto”.

Dopo, per fare un secondo intervento è successo l’assurdo.  Addirittura il console italiano a Phuket ha dovuto  anticipare i quattromila euro necessari per procedere all’intervento. Infatti, la famiglia del giovane non è benestante, e non aveva l’intera somma per l’intervento.

Il tempo intercorso ha peggiorato la situazione, rendendo il secondo intervento inutile. Ora, per saldare il conto, riportare in Italia il ragazzo e pagare il resto  delle spese mediche per le future cure è partita una gara di solidarietà, tra cui un gruppo Facebook e concerti per cercare di arrivare alla somma di 20 mila euro.

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