Tanta è stata la paura, ma per fortuna senza danni, almeno secondo le prime verifiche, per una scossa di terremoto di magnitudo 4.8 che è stata registrata in provincia di Frosinone. Alle 22:16, tante sono le persone che si sono riversate in strada. Ha avuto luogo a 10,7 chilometri e la Rete Sismica Nazionale lo ha localizzato nel distretto sismico dei Monti Ernici-Simbruini. Una seconda scossa è stata invece registrata alle 23.24 di magnitudo 2.2-2.3. I comuni più vicini all’epicentro sono quelli di Sora, Isola del Liri, Castelliri, Arpino, Monte San Giovanni Campano e Pescosolido.
A Isola del Liri, una donna cardiopatica di 63 anni, si è sentita male nei minuti successivi al sisma ed è stata trasportata in codice rosso all’ospedale di Sora, dove è deceduta poco dopo. Il terremoto è stato avvertito anche a Roma. Lo spavento è stato notevole in diversi quartieri della Capitale come i Parioli, Balduina, Appio Tuscolano. Diverse segnalazioni anche dall’Eur. Il tutto, però, senza nessuna concreta richiesta d’aiuto.
Essendo stata la scossa alquanto superficiale, il sisma è stato avvertito anche in Abruzzo (particolarmente a Sulmona, Avezzano e a L’Aquila), in Molise e in Campania (soprattutto in provincia di Caserta, dove tante sono state le chiamate dei cittadini ai vigili del Fuoco e la Protezione Civile per chiedere informazioni). Nel corso della notte la protezione civile ha diffuso un bollettino: “Non risultano al momento danni ed è in corso un pattugliamento del territorio. La sala operativa regionale è in continuo contatto con i vigili del fuoco, il corpo forestale dello Stato e il genio civile per coordinare gli interventi necessari”.
Ancora una scossa di magnitudo 3.7, è stata registrata alle 2 di notte nei pressi dell’Aquila, avvertita dalla popolazione indistintamente e con epicentro a 16,6 km di profondità, nel distretto sismico del Gran Sasso. Due sono state le repliche con scosse di magnitudo rispettivamente di 2.3 e 2.7. Alessandro Amato, direttore del Centro Nazionale Terremoti dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) ha dichiarato: “È una zona ad alta pericolosità sismica che stiamo studiando con attenzione. È una zona nella quale si trovano faglie attive note e nella quale sono avvenuti terremoti importanti nel passato”.