Probabilmente definirla una moda può sembrare ancora eccessivo, ma quella di utilizzare un social network per “annunciare” il proprio suicidio sta comunque diventando una pratica che sta vedendo sempre più proseliti. L’ultimo caso è quello di un 20enne, suicidatosi a Firenze.
La triste vicenda è iniziata verso la mezzanotte di ieri sera. Il ragazzo aveva postato, su Facebook, la sua intenzione di volersi suicidare. Ecco quanto aveva scritto: “Addio mondo di merda. Fate come me levatevi dal cazzo”. Verso le 6.30 di questa mattina, i genitori che come tutte le mattine si erano recati nella sua stanza per svegliarlo, hanno avuto la – a dir poco – triste sorpresa. Infatti, hanno trovato il corpo del figlio senza vita, che si era impiccato con una sciarpa legata all’anta dell’armadio della sua stanza.
Purtroppo, nonostante sia stata chiamata l’autombulanza, i soccorritori non hanno potuto fare nulla, se non constatare il decesso del ragazzo. Il 20enne frequentava un istituto superiore nel capoluogo toscano ed era stata adottato alcuni anni fa, difatti era originario dell’Europa dell’Est.
Secondo quanto trapela dalle prime indiscrezioni, probabilmente, alla base dell’estremo gesto del ragazzo, ci potrebbero essere delle evidenti difficoltà nel campo scolastico. Inoltre, gli inquirenti, che stanno cercando di accumulare informazioni sulle sue ultime ore, tra le varie testimonianze hanno scoperto che proprio negli ultimi giorni il 20enne aveva manifestato ben più di un segnale di smarrimento e inquietudine.
Difatti, secondo le testimonianze, proprio ultimamente c’erano state da parte del giovane più segnali di insofferenza, tutti testimoniati ancora una volta dai messaggi scritti sul popolare social network. Dal giudizio monotono sulla vita, descritto con un “fa schifo”, alle problematiche inerenti la carriera scolastica e alla susseguente carriera lavorativa, riassunti in queste due affermazioni: “l’inutilità di studiare tanti anni”, per poi non “essere sicuri di trovare un lavoro”.
Al momento, comunque, anche altre piste sono seguite dagli inquirenti.