Sarebbero almeno 118 i morti nello stato indiano del Bengala, avvelenate da alcool di contrabbando contenente, con ogni probabilità, un solvente alimentare fortemente tossico. Le vittime erano braccianti agricoli, contadini, anche minorenni, troppo poveri da permettersi liquori di marca e che quindi hanno bevuto liquore edulcorato in un locale vicino ad una stazione ferroviaria. Sette le persone arrestate.
Secondo quanto riferito dalle autorità locali si tratta della strage peggiore di questo genere che sia mai stata registrata nella parte occidentale del Bengala. I sanitari locali hanno annunciato che una 50ina di persone sono decedute nel corso delle ultime ore, ma che altre decine stanno combattendo per sopravvivere. La maggior parte delle vittime appartengono alle classi sociali più povere dell’India: venditori ambulanti, manovali, conduttori di tricicli, braccianti. Il liquore killer è stato prodotto da una fabbrica di Mograhat, duramente attaccata e danneggiata nel corso di una manifestazione di protesta. Il governo del Bengala occidentale sta invitando la popolazione a mantenere la calma e ha promesso un indennizzo di circa 200. 000 rupie, circa 2.800 euro, alle famiglie di ogni vittima.
Molti feriti stanno morendo in preda a dolori atroci ed i medici ancora non sono riusciti ad individuare l’agente tossico scatenante di questa vera e propria strage.