Lo spread tra i Btp italiani e i Bund tedeschi è sceso ieri, per la prima volta dal 6 luglio 2011, sotto i 200 punti, per attestarsi in serata a 199 punti base, mentre il rendimento dei titoli italiani è sceso sotto il 4%, arrivando al 3,93%. Soddisfatto il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni, che ha dichiarato: “Lo spread che a inizio anno si aggira intorno ai 200 punti base, scendendo anche sotto tale soglia, indica che i mercati apprezzano l’operato del governo, il suo impegno per il mantenimento della stabilità dei conti e per l’avvio delle riforme, sia istituzionali che economiche”.
Per Saccomanni, è importante anche il dato dei rendimenti sotto il 4%, che consentirà di “avere a disposizione più risorse per investimenti e per alleggerire il carico fiscale”. Per il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, il calo dello spread “non risolve magicamente i problemi ma documenta un significativo risparmio per gli interessi che lo Stato paga sul debito e quindi un risparmio per tutti: “le famiglie, i cittadini e le imprese”. Per il vicepremier Angelino Alfano, la discesa del differenziale sotto i 200 punti è “un ottimo inizio dell’anno, ed è una tassa occulta in termini di interessi per le famiglie in meno”.
In serata, è intervenuto sull’argomento anche il premier Enrico Letta, che ha dichiarato al Tg1: “E’ una grande notizia, il calo dello spread è frutto di un grande lavoro e soprattutto del sacrificio di tutti gli italiani, nessuno ha la bacchetta magica. L’Italia è nella giusta direzione. Oggi ci sono le condizioni perchè il Paese riparta”. Letta ha spiegato infatti che fino a quando “lo spread ballava tra i 400-500 punti abbiamo buttato via una ventina di miliardi di euro soltanto per pagare interessi in più”, mentre ora “abbiamo queste risorse disponibili e potremmo usarle per abbassare le tasse sul lavoro, aiutare l’occupazione e l’occupazione giovanile che è il vero dramma”. Il premier ha inoltre evidenziato come il calo dello spread permetterà alle imprese di accedere più facilmente al credito ed essere competitive.
Letta ha poi parlato delle proposte avanzate da Renzi su legge elettorale, riforme e diritti civili: “Penso che l’iniziativa di Renzi sia importante, bisogna arrivare rapidamente al dunque. Le riforme sono fondamentali per il Paese, sono convinto che le soluzioni si troveranno e metteranno d’accordo la maggioranza”. Sulla questione dei diritti civili, però, il Pd deve fare i conti con il veto del leader di Nuovo Centrodestra Angelino Alfano, che, in un’intervista al Tg2, ha affermato: “Non si può pensare alle unioni civili senza pensare prima alle famiglie“, e ha frenato anche sul superamento della legge Bossi-Fini, dicendo: “Con la sicurezza degli italiani non si scherza”. Dal Pd, hanno fatto sapere che su questi temi si potrebbero anche cercare maggioranze diverse in Parlamento, senza Ncd.