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Siria, scontri nella notte ad Aleppo e Damasco

Siria, scontri nella notte ad Aleppo e Damasco

Non accenna ad arrestarsi la violenza in Siria, dove le truppe di Assad continuano a bombardare le città di Aleppo e Damasco da giorni teatro di scontri con i ribelli. Nelle città del Nord del Paese, il governo ha inviato dei rinforzi, circa 2 mila soldati, oltre a carrarmati e pezzi di artiglieria, secondo un ufficiale dell’esercito libero siriano. Ad Aleppo, sono più di 100 i soldati della sicurezza nazionale siriana che hanno deciso di abbandonare il regime di Bashar al-Assad, per poi passare dalla parte dell’opposizione. Erano tutti soldati che facevano parte del comando nord della città, la cui sede si trova nella zona di al-Jamelaia.

Sulla Capitale ci sono stati violenti bombardamenti e le forze della sicurezza fedeli al regime, avrebbero riconquistato i quartieri della periferia caduti la scorsa settimana nelle mani dei ribelli dell’Esercito siriano libero. Nel dettaglio, dopo aver ripreso il controllo di Midan, i soldati fedeli al regime hanno riconquistato il quartiere di Kadam e quello di al-Hajar al-Aswad, nella parte meridionale della città.

Nel frattempo, l’Osservatorio siriano per i diritti umani (Osdh) fa sapere che nella sola giornata di ieri i morti hanno raggiunto quota 143, di cui 75 civili, contro 106 di ieri. Il bilancio delle vittime di ieri include anche 41 soldati e 27 ribelli.

Il portavoce della Casa Bianca ha ribadito che il presidente siriano deve lasciare il potere, in modo da poter dare alla Siria una transizione più pacifica,

Più a lungo Assad rimarrà al potere in Siria, più mortale sarà la situazione nel Paese. Come è accaduto ad Aleppo, con il passare del tempo Assad si mostra maggiormente disposto ad adottare misure estreme per uccidere i civili.

La Turchia nel frattempo ha annunciato la chiusura di tre posti di frontiera che sono in mano ai ribelli siriani. Le violenze nel campo palestinese di Yarmuk seguono quelle avvenute una decina di giorni fa, quando almeno almeno 7 persone sono rimaste uccise dopo uno scontro tra le forze di sicurezza e gli uomini dell’Esercito libero siriano.

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