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Siria: 100 morti all’arrivo degli ispettori della Lega Araba

Siria: 100 morti all’arrivo degli ispettori della Lega Araba

Si sono susseguiti parecchi mesi dall’inizio delle contestazioni in Siria contro il corrotto governo del dittatore Bashar Assad, che col passare del tempo è diventato sempre più spietato nella sua repressione, facendo aumentare il conteggio dei morti oltre la soglia delle 5000 vittime ed arrivando a cannoneggiare le sue stesse città. La Lega Araba ha tentato di fare da intermediario, ma il confronto è stato lungo e difficile. Finalmente però, ieri, al Cairo sono stati firmati dei protocolli che stabiliscono l’arrivo di osservatori internazionali, i quali avranno l’obiettivo di monitorare con maggiore “obiettività” rispetto agli attivisti od al governo di Damasco la situazione nel paese.

Nonostante il raggiungimento di questo importante obiettivo, che forse verrà affiancato presto anche da una risoluzione Onu, nelle ultime 24 ore gli scontri hanno continuato a mietere vittime, che fra militari disertori e civili arriva ad oltre 100 unità. Questi dati vengono forniti dall’Osservatorio nazionale per i diritti umani Ondus. Di questi circa 70 sarebbero soldati in fuga dalle caserme di Kansafra e Kfar Awid, nell’Idlib, uccisi dalle forze fedeli a Bashar Assad.

Walid al-Moallem, il ministro degli Esteri siriano, sembrerebbe aver accolto le raccomandazioni della Russia sottoscrivendo il patto per l’entrata degli osservatori della Lega Araba per ottenere l’interruzioni delle sanzioni applicate dalla comunità internazionale a Damasco; mossa considerata però solo un prendere tempo, in quanto con l’evolversi degli eventi nuove e più pesanti sanzioni potrebbero venire imposte per fare pressioni su Bashar Assad.

A guidare gli osservatori saranno il vice Segretario Generale della Lega, il generale Samir Seif al-Yazal, che guiderà un team di oltre 500 esperti fra consiglieri militari e rappresentanti di associazioni non governative (cioè giornalisti e funzionari di associazioni umanitare). Mosca ha quindi spezzato una lancia in favore dell’alleato medio orientale lanciando questo comunicato dal ministero degli Esteri: “noi riteniamo che il documento firmato al Cairo possa garantire sicurezza al popolo siriano e contribuire a stabilizzare la situazione”. 

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