Incontra Obama e poi muore. Non è il titolo di un macabro film prossimamente in uscita al cinema, ma la pura e semplice realtà. La proprietaria di un ristorante di Akron, in Ohio, è morta dopo aver servito la colazione al Presidente degli Stati Uniti d’America Barack Obama, presente in città per la sua campagna elettorale. Nel momento in cui Obama è arrivato nel suo ristorante, Josephine Ann Harris, 70 anni, non era presente, ma ha potuto incontrarlo comunque poco dopo. Alcune ore dopo il fatidico incontro, la donna si è progressivamente sentita male fino ad un arresto cardiaco mentre veniva condotta in ospedale con l’ambulanza.
La sorella di Josephine ha raccontato che la donna era estasiata dall’emozione, in quanto amava tantissimo il Presidente. Obama ha trascorso circa 20 minuti al ristorante “Ann’s Place”, dove ha ordinato uova al bacon e toast. Appresa la notizia della morte della donna, Obama ha chiamato al telefono dall’Air Force One Wilma, figlia della donna, per esprimerle tutta la sua tristezza e la sua solidarietà. Pare che la donna sia morta per cause naturali e che pertanto nessun esame autoptico verrà effettuato sul corpo della 70enne per stabilire le causa del decesso.
Barack Obama incontra Josephine Ann Harris
Obama entra da “Ann’s Place” per fare colazione
Obama seduto a fare colazione
A chi, dopo la morte della donna, si chiedeva se Obama avesse corso dei rischi per eventuale cibo avvelenato, Jay Carney, portavoce della Casa Bianca, ha detto: “Nessun pericolo per il presidente. Ovviamente, potete fare domande sulla sicurezza del presidente al Secret Service. Ma no, non c’è stata alcuna preoccupazione. Sulla base dei report giornalistici sembra che la donna sia morta per un attacco cardiaco”.
Ricordiamo che Barack Obama ha iniziato un tour elettorale di due giorni che lo ha portato a bordo di un pullman superblindato in Ohio (dove è accaduto il tragico episodio) e Pennsylvania. Durante il viaggio, chiamato ‘Betting on America’ (scommettendo sull’America), il Presidente ha cercato di difendere le proprie politiche economiche, per difendersi dagli attacchi di Mitt Romney.
