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Ruby in aula: “Mai stata prostituta. Le telefonate con B? Cavolate”

Ruby in aula: “Mai stata prostituta. Le telefonate con B? Cavolate”

E’ stato il gran giorno di Karima El Mahroug alias Ruby, la ragazza marocchina al centro delle inchieste sui presunti festini di Arcore, che nella mattina di venerdì si è presentata per la prima volta al Palazzo di Giustizia di Milano per deporre come parte lesa al processo “Ruby bis”, che vede imputati Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti. Al processo “Ruby”, a carico di Berlusconi, la giovane non era stata mai sentita, perchè accusa e difesa avevano rinunciato alla sua testimonianza: di qui le proteste della ragazza, che lo scorso 4 aprile ha anche organizzato un sit-in davanti al Tribunale. Nella sua deposizione davanti ai magistrati, Ruby ha negato di aver avuto rapporti sessuali a pagamento, nè con Berlusconi, nè con altre persone, e ha definito “bugie” o “cavolate molti elementi emersi dalle intercettazioni.

All’inizio, la ragazza ha ricostruito il suo arrivo a Milano, dopo aver conosciuto Fede in un concorso di bellezza a Taormina, l’incontro con Lele Mora nel capoluogo lombardo, fin quando venne invitata ad Arcore, la sera del 14 febbraio 2010:Sono arrivata ad Arcore, ero sorpresa di essere a casa del presidente del Consiglio: non mi sembrava vero, era una cosa stranissima” ha dichiarato. Una volta giunta nella residenza dell’allora premier, “mi inventai una parentela con Mubarak“, ha spiegato, e ha aggiunto che le altre ragazze le raccontarono della barzelletta del “bunga-bunga” e la portarono nel locale così soprannomnato.

Pur negando di aver avuto rapporti sessuali con il Cavaliere, Ruby ha però confermato alcuni particolari delle “cene eleganti” di Arcore, come il palo da lap dance, le ragazze travestite da suore o “da Boccassini“, le danze provocanti dinanzi a Berlusconi:Le ragazze si avvicinavano in modo sensuale mentre facevano i loro balletti, ma non ho mai visto contatti fisici” con l’ex premier, ha spiegato. La giovane ha detto di essere stata nella villa del Cavaliere “almeno 6-7-8 volte”. Il giudice le ha quindi contestato alcune telefonate nelle quali Ruby sembrava far riferimento ad attività di prostituzione, e lei ha spiegato: Erano solo cavolate, non ero normale in quel periodo“. La ragazza ha detto di non aver “mai ricevuti nè promessi da Berlusconi quei 5 milioni di euro” di cui parlava in telefonate con gli amici e con la famiglia intercettate dagli investigatori, e che invece ne parlava “per vantarmi con moltissime persone. Lo avevo detto in giro per giustificare quello che era uscito sui giornali”.

Sulla notte in questura tra il 27 e il 28 maggio 2010, Ruby è stata evasiva: “Io non so come è andata quella situazione. So che sono stata portata in questura e che sono venute a prendermi la Minetti, la Conceicao e la Loddo. Tutti i retroscena non li conosco” ha affermato. Nell’udienza di venerdì, è stato sentito anche Lele Mora, che ha negato di essere a conoscenza della minore età della ragazza: “All’ufficio casting Ruby aveva dichiarato di avere 24 anni e questo è stato esibito agli atti” ha spiegato. La stessa Ruby ha dichiarato: “Berlusconi sapeva che avevo 23-24 anni“. La testimonianza della giovane marocchina, durata già nell’udienza di venerdì ben sei ore, proseguirà il 24 maggio.