Un fatto che ha subito provocato una forte agitazione nelle forze di polizia romane quello che visto in mattinata la scoperta di un ordigno esplosivo nel quartiere Nomentano, a Roma, da parte di alcuni passanti. L’ordigno era nascosto in una scatola dall’aspetto anonimo, che ha però incuriosito alcuni passanti, i quali hanno segnalato il fatto alla polizia, che ha immediatamente allertato gli artificieri, che hanno provveduto alle verifiche del caso.
Dopo aver svolto i loro controlli gli artificieri hanno posto l’ordigno in un luogo sicuro e l’hanno fatto brillare senza incidenti. Adesso parte il lavoro investigativo, con cui bisognerà accertare chi abbia costruito l’ordigno, quando e perché. Numerosi interrogativi che non hanno trovato risposta in una rivendicazione, assente, che ha lasciato gli inquirenti in un vicolo cieco.
Unica traccia con cui poter scoprire qualcosa sull’accaduto è l’obiettivo dell’ordigno ed una strana gelatina, la cui funzione dovrà essere spiegata nei prossimi giorni dalla polizia scientifica, trovata nella scatola insieme alla bomba, ma di cui non si è certi la natura pirica. Il pacco era stato collocato sotto una macchina appartenente ad un imprenditore edile, che però non è riuscito ad indicare alla polizia qualcuno che ce l’abbia con lui al punto da commettere un simile attentato e ne gli agenti hanno trovato nelle persone che hanno a che fare con lui qualcuno in grado di fabbricare un simile ordigno artigianale.
Per il momento gli inquirenti non hanno voluto sbilanciarsi, ma la pista più probabile secondo fonti di polizia, sarebbe quella del terrorismo rosso, unica pista che potrebbe collegare qualcuno capace di costruire un simile esplosivo al fallito attentato nel quartiere Nomentano. Questa pista però presenterebbe più dubbi che risposte, visto che solitamente i terroristi fanno più pubblicità possibile ai propri attacchi, mentre in questo caso nessun biglietto o minaccia è stata trovata ne nei pressi della bomba ne nelle vicinanze dell’abitazione dell’imprenditore edile.