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Rifiuta il velo e le nozze combinate, 18enne picchiata dal padre

Rifiuta il velo e le nozze combinate, 18enne picchiata dal padre

Una ragazza marocchina di 18 anni è stata picchiata brutalmente dal padre con calci, pugni e ginocchiate alla faccia. La ragazza aveva incontrato casualmente il padre in un centro commerciale di Modena, mentre alla ragione dell’aggressione ci sarebbe il rifiuto della 18enne di portare il velo e di sposare l’uomo che la sua famiglia aveva scelto per lei. La marocchina già da tempo non viveva più con la propria famiglia, dal momento che i servizi sociali, quand’era minorenne, l’avevano affidata ad una comunità del modenese. Dopo aver compiuto i 18 anni, aveva lasciato la comunità per essere ospitata da alcuni suoi amici.

Il tutto fino a quando non ha incontrato il padre, all’uscita del centro commerciale che l’ha aggredita procurandole una prognosi di 21 giorni. Solo grazie all’intervento delle persone che passavano di lì, la giovane è riuscita a sfuggire alla furia del padre. Accompagnata all‘ospedale di Baggiovara, la ragazza è stata soccorsa e ha raccontato agli agenti di polizia del velo. Sulla faccenda stanno ora indagando sia la polizia di Modena che i carabinieri di Brescello, nel reggiano, dove vivono i genitori dell ragazza. Immediata è scattata la denuncia per lesione aggravata nei confronti dell’uomo.

Il ministro dell’integrazione, come si legge su Repubblica, ha immediatamente espresso il suo commento in ordine alla terribile vicenda:

Esprimo la mia più totale solidarietà alla giovane marocchina picchiata dal padre nel modenese perché si era opposta al velo e al matrimonio combinato. Le tradizioni sono importanti, ma non possono mai essere imposte in violazione della legge italiana e, tanto meno, con la violenza. La giustizia farà il proprio corso, ma anche la politica deve fare di più. Bisogna ribadire che il rispetto delle regole e dei diritti inviolabili della persona sono la precondizione necessaria per l’integrazione. Voglio rivolgere un pensiero particolare a quelle donne immigrate che sono ancora vittime di soprusi e maltrattamenti, in casa e fuori di casa.

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