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Ribelli siriani liberano alcuni prigionieri: i primi dati trapelati

Ribelli siriani liberano alcuni prigionieri: i primi dati trapelati

Damasco è caduta e, come tutti sanno, diversi ribelli siriani hanno liberato alcuni prigionieri in Siria, coi primi dati trapelati che ci dicono tanto sullo stato del Paese. Gli eventi che si stanno verificando in Siria stanno cambiando, di ora in ora, la natura di un conflitto che dura da più di un decennio. Ciò ha un impatto diretto sugli sforzi per rendere conto delle circa 150.000 persone scomparse a causa dei combattimenti e delle violazioni dei diritti umani in Siria e a causa degli sfollamenti forzati e delle migrazioni.

Alcuni dati dopo l’azione dei ribelli siriani

I resoconti dei media di questa settimana descrivono l’apertura di prigioni e altri luoghi di detenzione da parte delle forze di opposizione in avanzata. I detenuti che sono stati tenuti in isolamento per anni, in alcuni casi per decenni, sono stati liberati.

Il rilascio dei detenuti ha portato un sollievo indescrivibile alle vittime della detenzione illegale e alle loro famiglie, in Siria e nella diaspora siriana nel mondo, così come ad altri cittadini, come le famiglie dei detenuti libanesi. Deve essere accompagnato da uno sforzo per proteggere le prove in modo che questo sollievo possa tradursi in giustizia a lungo termine.

Gli eventi attuali hanno creato un’opportunità per rendere conto delle persone scomparse e per promuovere misure per rendere giustizia alle vittime e alle loro famiglie: è quindi fondamentale che le prove documentali e di altro tipo siano salvaguardate quando vengono aperte prigioni e luoghi di detenzione di massa e anche nel caso in cui vengano trovati luoghi clandestini e di sepoltura.

I luoghi in cui si sono verificate esecuzioni e altre violazioni dei diritti umani sono scene del crimine. Devono essere sigillate e documentate a tempo debito, per proteggere la verità e assicurare alla giustizia i responsabili dei crimini.

La Commissione internazionale per le persone scomparse (ICMP), in collaborazione con le famiglie siriane delle persone scomparse e le organizzazioni della società civile siriana, ha raccolto dati da oltre 76.200 parenti dalla Siria che hanno segnalato più di 28.200 persone scomparse. L’ICMP ha anche ricevuto segnalazioni riguardanti l’ubicazione di 66 siti di fosse comuni oltre a due siti di detenzione, tramite il localizzatore di siti dell’Online Inquiry Center (OIC) dell’ICMP e incoraggia coloro che hanno informazioni a utilizzare queste risorse per aiutare a trovare le persone scomparse.

L’ICMP non vede l’ora di rafforzare la sua cooperazione con l’Independent Institution on Missing Persons in Syria delle Nazioni Unite, non appena diventerà pienamente operativa per supportare gli sforzi per trovare l’enorme numero di persone scomparse.

Il programma Siria/MENA dell’ICMP è supportato da Germania, Stati Uniti, Unione Europea e Regno Unito.

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