Grave incidente quello avvenuto stamattina sull’A13 all’altezza di Padova, dove un pullman, probabilmente a causa di un guasto o di un colpo di sonno dell’autista, ha perso il controllo finendo in una scarpata. I passeggeri a bordo erano 23 (anche se pare che uno dei passeggeri alla fine non sia partito), rappresentati per lo più da ex carabinieri iscritti all’associazione dell’Arma di Aprilia, vicino Roma, e dai loro familiari. Stavano andando tutti a Jesolo per partecipare al XII raduno nazionale dell’Arma. Il bus si era fermato in precedenza per una sosta in una stazione di servizio del bolognese. Si contano 5 morti e 18 feriti.
L’incidente è avvenuto nel tratto compreso tra il Comune di Legnaro e quello di Ponte San Nicolò (Padova). Le vittime sono: Roberto Arioli, classe 1955, presidente dell’Associazione carabinieri in congedo di Aprilia; Maria Aronica nata nel 1955; Settimio Jaconianni, classe 1937; Gianfranco Gruosso del 1970. Mentre della quinta vittima sappiamo che si tratta di una donna. L’autista è rimasto ferito in modo lieve, mentre sono 5 le persone ricoverate in gravi condizioni all’ospedale di Padova. Secondo le prime ricostruzioni dell’incidente il bus stava per iniziare la salita di un cavalcavia, quando improvvisamente ha deviato percorso, rompendo le barre di protezione e finendo giù nella scarpata, scivolando per una 50ina di metri e finendo vicino allo scolo che separa un’abitazione privata.
Le ipotesi formulate da Polstrada sulle cause ipotetiche dell’incidente al momento sono 3: guasto tecnico, colpo di sonno dell’autista e malore, sebbene quest’ultima sia l’eventualità meno accreditata, come ha sottolineato all’ANSA il comandante della Polizia Stradale di Padova, Carmine Tabarro. Sembra che al momento dell’incidente non ci fosse alcun veicolo in transito sull’autostrada, mentre i soccorsi sarebbero stati chiamati da alcuni passeggeri, unici testimoni dell’incidente. Il tratto autostradale dell’ A13 è stato chiuso all’incirca per due ore in modo da consentire ai mezzi della Polstrada, dei Vigili del Fuoco e alle ambulanze di prestare soccorso più liberamente.