Inizia ringraziando chi è stato dalla sua, Pier Luigi Bersani nel discorso della vittoria con cui ha scaldato la platea del cinema Capranica. Non salta il passaggio relativo a quanto ha “fortemente voluto” le primarie perché un partito popolare deve “sempre aver fiducia nella sua gente”. Parte dalla sua famiglia che ha “troppo spesso trascurato” ma poi il pensiero va ai centomila volontari che ora “dovranno riposarsi un po’ perché è un mese che lavorano” e alla organizzazione.
“Non può esistere un grande partito popolare senza i volontari e senza un organizzazione” dice e poi ringrazia le forze politiche che hanno sottoscritto la carta d’intenti: i Socialisti, Sinistra e libertà e scherzando i” Marxisti per Tabacci, le liste civiche, gli altri candidati Laura Puppato (che rassicura “il suo interesse per la green economy è nelle mie corde), Bruno Tabacci, Nichi Vendola “che mi ha invitato a far sentire profumo di sinistra. Se io non avessi addosso quel profumo non riconoscerei il mio odorato”. Poi ringrazia Matteo Renzi per la telefonata e per le parole affettuose: “Una presenza fresca in queste primarie alle quali ha dato un contributo importante”.
“Da domani dovrò dare un forte profilo di governo al centrosinistra e devo predisporre i percorsi e gli spazi per dare occasioni alla nuova generazioni”. Partirà per la Libia, il candidato premier del Pd, “perché l’Italia torni ad avere un suo profilo e un suo ruolo nel Mediterraneo”. E poi vira sulle sfide che attendono il centrosinistra, gli avversari e nuovi elettori da conquistare consapevole che:
“Non si può vincere però raccontando favole. Siccome in un paese come il nostro la mamma del populismo e della demagogia è sempre incinta, noi dobbiamo vincere senza raccontare favole. Dobbiamo ricordare agli italiani che siamo di fronte alla più grande crisi dal dopoguerra ad oggi. Che abbiamo tanti problemi, a partire dal lavoro per arrivare alla distanza fra i cittadini e la politica e le istituzioni. Dobbiamo vincere con la verità per poter governare”.
“Questo viaggio lo facciamo assieme qui non c’è l’uomo solo al comando. Mettiamoci forza energia , ma anche allegria che è un tratto distintivo del nostro popolo: siamo italiani no?”
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