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Confronto finale primarie PD, le risposte di Renzi

Confronto finale primarie PD, le risposte di Renzi

In attesa del ballottaggio di domenica prossima che vedrà contrapposti Matteo Renzi e Pierluigi Bersani a contendersi la leadership, dopo le primarie del PD di domenica scorsa, i due si sono dati appuntamento nei salotti di RAI 1 per un confronto all’americana e rispondere alle domande sui temi più scottanti della politica sotto la guida della giornalista Monica Maggioni.

Il sindaco di Firenze si presenta in tenuta più casual rispetto al suo antagonista. Camicia bianca e cravatta, ma senza giacca. Più classico e con la tradizionale cravatta rossa Bersani. Sebbene le parole siano tante, le scintille sembrano essere, però, ben poche. Gli animi si infervorano per lo più sulla vicenda Equitalia, quando il sindaco accusa Bersani di utilizzare troppe metafore.

Sei stato al governo  più di 2mila giorni e non hai fatto niente. Bisogna avere il coraggio di dire che gli strumenti non sono stati all’altezza. Equitalia è un modello forte con i debili, ma i soldi non li prendiamo. Ce la siamo presa col piccolo ma non siamo andati a prendere i grossi.

Confronto finale primarie PD, le risposte di Renzi

Uno dei punti principali del confronto è stato l’appello indiretto di Matteo Renzi agli elettori di Nichi Vendola, dichiarando:

Credo che non dovremmo fare l’accordo con Pier Ferdinando Casini. Vendola chiede a Bersani qualcosa che profuma di sinistra. Questa ipotesi profuma molto di inciucio. Abbiamo già dato. Casini è rispettabilissimo, ma non si può dire facciamo un’alleanza con i moderati perché Casini vada in franchising a prenderci i voti dei moderati.

Alla domanda della Maggioni sul dove ripartire per fermare la crisi, Renzi risponde:

Bisogna cambiare il modello di sviluppo e abbassare le tasse. Rimetterei in tasca i soldi al ceto medio. 100 euro netti al mese in più a chi guadagna meno di 2000 euro per 13 mensilità.

Sulla questione internazionale e su quella meridionale, Renzi rispettivamente asserisce:

Non sono d’accordo sul dare centralità assoluta al conflitto fra Israele e Palestina. Per me la madre di tutte le battaglie è la questione iraniana. Il voto di domani all’Onu poi, nasce da una serie di contraddizioni interne ai palestinesi.

Non ho preso molti voti al Sud ma sono contento di perdere le primarie se non convinco il Sud che è arrivato il momento della scossa.

Sulla politica industriale da adottare in Italia, Renzi dice:

La politica industriale degli ultimi 20 anni non è stata all’altezza. Abbiamo ignorato la vera destinazione dell’Italia, capace di produrre bellezza anche dal punto di vista manifatturiero. Berlusconi ha deluso ma noi abbiamo fatto la politica industriale con i grandi sussidi alle grandi aziende e le grandi opere senza creare occupazione.

Sulla legge elettorale, Matteo Renzi spiega che:

Per me la legge dei sindaci garantisce la governabilità. E ritengo anche che quello del sindaco d’Italia sia il modello istituzionale del domani. Spero che non facciano una legge elettorale peggiore del Porcellum. Altrimenti meglio che questo tema sia rimandato alla prossima legislatura.

Sul tema dei diritti civili e sulle coppie omosessuali, il sindaco di Firenze promette che:

Nei primi 100 giorni la civil parntership, che consente a persone dello stesso sesso eguali diritti e le cose negate fino ad oggi. Nel passato abbiamo perduto un’occasione: siamo l’unico paese al mondo che non ha una legge sull’omofobia e una che regoli i diritti civili. Dobbiamo farci carico delle ragioni delle famiglie di chi ha figli omogenitoriali.

In ordine al tema della scuola, partono altre bordate alla sinistra. Per Renzi:

La scuola è stata considerata a parole una priorità ma è stata trattata in realtà come l’ultima ruota del carro in questi ultimi 20 anni. Oggi la dignità sociale del maestro è stata tolta e l’abbiamo tolta anche noi con riforme che non hanno premiato il merito. La riforma Berlinguer di sinistra aveva solo il nome.

L’ultima parte del confronto ha visto i due contendenti contrapporsi a colpi di risposte flash, della durata di non più di 30 secondi, alle domande incalzanti della conduttrice del dibattito. Non mancano gli appelli finali. Comincia Renzi:

Mi hanno dipinto come un mostro, come un infiltrato del centrodestra. Ma siamo stati votati anche nelle regioni rosse. Vogliamo che gli italiani guardino al futuro con speranza.

 

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