Il governo aveva da poco stabilito la data delle elezioni regionali per Lazio, Lombardia e Molise, fissandole per il 10 e 11 febbraio, ma il Pdl non ci sta e vuole rinviare il voto di queste tre regioni in modo da farlo svolgere ad aprile, in un unico “election day”. Il segretario Alfano, mettendo per questa volta d’accordo l’intero partito, minaccia battaglia. Pierferdinando Casini e Gianfranco Fini parlano semplicemente di “preoccupazione“, mentre al loro fianco vi è anche la Lega, che vorrebbe presentare un emendamento alla legge di stabilità “in cui è previsto, grazie all’election day, un risparmio di cento milioni di euro per le casse dello Stato“. L’ex premier Silvio Berlusconi intanto sarebbe pronto a mettere in crisi il governo se non si andrà all’election day.
Nel Pdl si teme infatti che andare al voto nel Lazio, in Lombardia e in Molise a febbraio e successivamente alle politiche ad aprile potrebbe portare ad una debacle, vista la mancanza di candidati per le regioni e la mancanza di alleanze a livello nazionale. Per il momento, nessuna reazione è arrivata dal premier Monti, anche se non si esclude che egli nei prossimi giorni possa approfondire l’argomento ed esaminare le varie ipotesi. Udc e Fli, dal canto loro, mettono in guardia dai rischi di una campagna elettorale che duri fino a maggio, quando si terranno pure le elezioni per il sindaco di Roma. Queste spiegazioni però non convincono il Pd, che ritiene che dietro ad esse si nasconda un tentativo di prendere tempo per risolvere le indecisioni dei centristi.
Alfano, Casini e Fini si dicono anche disponibili ad anticipare le politiche a febbraio insieme alle regionali, ma sanno che il presidente della Repubblica difficilmente acconsentirebbe ad una fine anticipata della legislatura, anche se di poco. Alfano ha quindi attaccato il governo e il leader del Pd, affermando: “Il gioco di Bersani è inaccettabile ed è inaccettabile che il governo si metta ai suoi piedi”. Il segretario del Pd ha così replicato: “Per me si va a votare nei tempi giusti per le politiche e prima possibile per le regioni senza governo. Alfano non faccia il mestiere del presidente della Repubblica, ne abbiamo uno che sa fare benissimo il suo“.
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