Si è raggiunta un'”ampia convergenza” nel Partito Democratico sulla scelta dell’ex segretario della Cgil Guglielmo Epifani come segretario-“traghettatore” del partito fino al congresso di ottobre, dopo le dimissioni di Pierluigi Bersani. Epifani era indicato fra i papabili già nei giorni scorsi, soprattutto se si fosse deciso per una reggenza provvisoria, fino al congresso. L’ex leader Cgil, per ora, si schernisce, e commenta: “Calma, calma, aspettiamo domani che non si sa mai…” La nota del Pd, però, chiarisce sul fatto che la scelta di Epifani sembra avere, stavolta, ricompattato un partito in frantumi:
“Il gruppo indicato dal coordinamento per preparare l’Assemblea Nazionale, al termine di due giorni di consultazione e di confronto, ha registrato un’ampia convergenza sulla figura di Guglielmo Epifani, il cui profilo risulta il più idoneo a condurre il partito verso la stagione congressuale e nelle nuove e impegnative responsabilità che spettano al Partito Democratico nella difficile fase politica del Paese”
vi si legge. I “big” del Pd plaudono alla scelta di Epifani. Il ministro Franceschini ha scritto in un tweet: “Epifani ha l’autorevolezza, il buonsenso, l’esperienza che servono adesso per sostenere il governo e rilanciare il partito tenendolo unito”. Il capogruppo alla Camera Roberto Speranza, sempre su twitter, ha descritto il nuovo segretario come “la persona giusta per guidare il partito in questo passaggio difficile. A lui va il mio pieno e convinto sostegno”.
L’unico a bocciare nettamente Epifani è, invece, Pippo Civati, che ha dichiarato: “E’ in totale continuità con il gruppo dirigente precedente”. Gianni Cuperlo, intanto, ha confermato di avere intenzione di candidarsi alla segreteria al congresso di ottobre: “Mi candido a segretario perchè penso che il Pd sia l’investimento più importante che abbiamo fatto in questi anni. Una candidatura che presenterò al congresso, non per una reggenza. So di non essere un leader politico, però voglio dare una mano. E lo faccio anche con qualche violenza a un carattere che mi avrebbe spinto a rimanere dov’ero” ha spiegato.
Uno dei nodi su cui si dovrà discutere, e sul quale vi sono ancora alcune divergenze, rimane comunque l’eventualità di modificare lo statuto per svincolare la figura del segretario del partito da quella del candidato premier, modifica già fatta per consentire a Renzi di partecipare alle primarie e che questi vorrebbe diventi definitiva, per poter aspirare a guidare il governo senza dover lottare per la segreteria. Oggi alle 10, alla Nuova Fiera di Roma, si aprirà l’assemblea del partito, e si procederà alla votazione per il segretario pro-tempore, ma non dovrebbero esservi sorprese sul fatto che si tratterà di Epifani. Dovrebbe arrivare anche il premier Enrico Letta, e probabilmente, nel corso del dibattito, prenderanno la parola sia Pierluigi Bersani che Rosy Bindi, segretario e presidente dimissionari.
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