Imperversano le polemiche per le parole di Don Piero Corsi, parroco di San Terenzo a Lerici, piccolo borgo che si affaccia sul golfo della Spezia. In una lettera affissa all’interno della Chiesa, il prete si scaglia contro le donne che dovrebbero ammettere le loro responsabilità nel caso di omicidi, stupri e violenze sessuali. Il manifesto del prete, già noto per le due posizioni decisamente estreme, si apre con il titolo: “Donne e il femminicidio facciano sana autocritica. Quante volte provocano?”.
Recandosi alla messa di Natale, dunque, i parrocchiani hanno trovato un’autentica sorpresa. Ad accoglierli sul sagrato, a due passi dal presepio, Don Corsi ha affisso l’estratto dalla lettera apostolica “Mulieres dignitatem” commentata dall’editorialista del sito Pontifex.it. In sostanza, il prete accusa le donne di meritarsi il peggio per essersi allontanate dalla virtù e dalla famiglia.
“Femminicidio: le donne facciano autocritica, quante volte provocano?” o, ancora: “Possibile che in un sol colpo siano impazziti tutti?” “cadono nell’arroganza e si sentono indipendenti” o, ancora: “Donne e ragazze in abiti succinti provocano gli istinti, facciano un sano esame di coscienza: forse ce lo siamo andato a cercare”, questi alcuni dei passaggi fondamentali della lettera che, dai fedeli, è stato immediatamente etichettato come assolutamente inaccettabile, soprattutto nel giorno di Natale.
Non è però la prima volta che l’estremismo del parroco di San Terenzio lo pone all’attenzione dei media. Nello scorso mese di ottobre, infatti, nella sua Chiesa aveva esposto le famose vignette anti-islamiche che hanno suscitato lo sdegno e le reazioni dei musulmani di tutto il mondo. Ancora, diversi mesi prima, Don Corsi ha avuto un alterco con un senzatetto che chiedeva l’elemosina, rendendosi protagonista di un vero e proprio corpo a corpo con l’uomo, con tanto di candeliere brandito nella Sacrestia. Infine, il prete se l’era presa perfino con gli immigrati con dei messaggi appesi alla porte della sua Chiesa.
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