E’ stata la manifestazione più grande della storia francese, “senza precedenti”, secondo il ministero dell’Interno francese, la marcia repubblicana svoltasi domenica a Parigi contro il terrorismo, al punto che è difficile fornire cifre esatte sull’affluenza, anche se il Ministero ha stimato che vi abbiano partecipato tra 1,2 e 1,6 milioni di persone solo nella capitale, e circa due milioni e mezzo nel resto della Francia. Presenti in testa al corteo anche più di 40 capi di Stato e di governo ed internazionali, tra cui il presidente francese Francois Hollande, il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker, il premier italiano Matteo Renzi, la cancelliera tedesca Angela Merkel e il premier inglese David Cameron, e, in seconda fila, il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente palestinese Abu Mazen, tutti, per una volta, uniti, ed applauditi dalla strada e dalle finestre.
Assente il presidente russo Vladimir Putin, che ha mandato il ministro degli Esteri Serghei Lavrov, e, probabilmente per motivi di sicurezza, quello americano Barack Obama, la cui assenza ha provocato polemiche, soprattutto negli Stati Uniti, ma che era comunque rappresentato dal ministro della Giustizia Eric Holder. Dopo aver percorso alcune centinaia di metri in testa al corteo insieme ai parenti delle vittime e alla redazione di Charlie Hebdo scampata alla strage, Hollande e gli altri capi di Stato sono tornati all’Eliseo, dove il presidente francese ha detto ai suoi ministri: “Oggi Parigi è la capitale del mondo”. I vari leader sono poi ripartiti per i loro paesi, mentre Hollande si è recato alla Grande Sinagoga di Parigi, assieme al premier israeliano Benyamin Netanyahu, per rendere omaggio alle quattro vittime di religione ebraica degli attentati terroristici.
La gente ha accolto con un’ovazione i due presidenti al loro ingresso nella Grande Sinagoga, dove Netanyahu ha ringraziato Lassana Bathilly, il commesso musulmano che ha salvato diversi ebrei nel negozio kosher, e l’agente di polizia Ahmed Merabet (di cui ha fatto visita alla famiglia), anch’egli musulmano, ucciso dai terroristi nell’attacco alla redazione di “Charlie Hebdo“, ha sottolineato l’impegno di Hollande e del premier Valls nella lotta al terrorismo e all’antisemitismo, e ha ribadito la condanna del terrorismo islamico, rappresentato da “al Qaida, Hamas, Hezbollah“. Intanto, i due cortei della marcia, che dovevano convergere verso Place de la Nazion, sono rimasti bloccati per la grande affluenza, e le autorità hanno aperto alcuni percorsi alternativi.
Imponenti anche le misure di sicurezza adottate, con duemila poliziotti e 1350 militari schierati per le strade, cecchini sui tetti, 24 unità della riserva nazionale, 20 squadre della brigata anticrimine della polizia di Parigi e 150 agenti in borghese. La leader del Front Nazional Marine Le Pen ha invece manifestato a Beaucaire, cittadina nel sud della Francia, dicendo do sentirsi “esclusa” dalla dimostrazione nella capitale, non avendo ricevuto un invito da Hollande. La manifestazione di Parigi è stata preceduta da un vertice dei ministri dell’Interno dell’Ue, ed è stata seguita da colloqui tra i leader europei, per fare il punto sulla lotta al terrorismo, mentre, in serata, si è diffusa la notizia per cui il Vaticano sarebbe un “possibile obiettivo” dell’Is, anche se ad ora “non ci sono segnali concreti” di un attacco imminente.
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