Il nuovo Governo olandese ha deciso di rivedere la restrizione che impediva agli stranieri di entrare nei famosi Coffee shop del Paese, imposta dal precedente leader conservatore Mark Rutte, incoraggiato dalle continue lamentele di sindaci e forze dell’ordine a causa dell’aumento del commercio illegale di droga e di problemi di ordine pubblico.
La norma, pensata per trasformare i Coffee shop in club privati per soli residenti, era entrata in vigore dal mese di maggio 2012 in alcune città del sud dell’Olanda e dal 2013 sarebbe stata estesa all’intero territorio nazionale, minando alle fondamenta il cosiddetto “turismo della droga”, con la conseguente perdita di un giro d’affari stimato intorno ai 900 milioni di euro.
Con una lettera indirizzata al Parlamento e intitolata ”La Carta Cannabis viene abbandonata”, il ministro della Giustizia, Ivo Opstelten, ha spiegato che il miglior punto di vista per individuare le misure più efficaci in materia risieda a livello locale: per questo motivo saranno le singole città olandesi a dover scegliere se consentire o meno l’ingresso ai Coffee shop ai turisti stranieri o se limitarlo ai soli residenti.
La città di Amsterdam, famosa nel mondo per la sua frenetica vita notturna e la tolleranza nei confronti delle droghe leggere, ha già comunicato la propria soddisfazione per la decisione di ritirare la Carta Cannabis, assicurando che i suoi 220 Coffee shop resteranno aperti a tutti.