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Nuova Zelanda: la terra torna a tremare

Nuova Zelanda: la terra torna a tremare

Di nuovo paura in Nuova Zelanda. La terra torna a tremare. Due  scosse di terremoto hanno colpito la città di Christchurch in Nuova Zelanda. Le due scosse telluriche hanno interessato  la cittadina  con un intervallo di circa un’ora. La prima è stata registrata  alle 13:58 ora locale (01:58 in Italia), con magnitudo 5,3 della scala Richter. Un’altra scossa di magnitudo 5,8 è stata registrata alle 15:18 ora locale (le 3:18 in Italia).

Secondo i rilievi del Servizio geologico degli Stati Uniti (Usgs),  entrambe le scosse sono state registrate ad una profondità di 4 km. Sarebbe stata proprio la scarsa profondità nel sottosuolo del punto d’origine del sisma, a rendere la percezione della scossa così violenta per la popolazione locale. L’epicentro si è prodotto rispettivamente a 26 e a 16 chilometri da Christchurch.

Ciò nonostante, non si sono registrati danni materiali di particolare entità, né vittime Le autorità non hanno  diramato l’allarme ‘tsunami’. Soltanto una persona è rimasta lievemente ferita e altre 18  sono state soccorse per attacchi di panico. Per precauzione, l’aeroporto internazionale è stato chiuso e i centri commerciali sono stati evacuati.

Sono state segnalate interruzioni della corrente elettrica solo in alcuni quartieri. Solo due palazzi sono crollati, ma rientravano in quella cerchia di edifici segnalati e lesionati dal precedente movimeto tellurico che ha colpita l’isola lo scorso 20 febbraio.

C’è comunque ancora molta tensione sia tra le istituzioni, che tra la popolazione. Difatti si teme  che lo sciame sismico che ha investito in questo periodo l’Isola Meridionale neozelandese  possa nuovamente scaturire in un movimento tellurico di forte intensità. Dieci mesi fa purtroppo già c’era stato un terremoto di magnitudo 6,3 della scala Richter che devastò Christchurch. La forte scossa provocò la morte di ben 182 persone, distrutto una buona parte del centro della città, con danni materiali valutati in 20 miliardi di dollari neozelandesi.

Gli esperti avevano comunque avvertito che nel giro di dodici mesi si sarebbe con ogni probabilità verificato un nuovo fenomeno analogo.

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