Venerdì scorso è stata presentata al mondo la ricerca che attesterebbe che un fascio di neutrini partito dal Cern di Ginevra ed arrivato ai laboratori del Gran Sasso avrebbe superato la velocità della luce. Tuttavia 1 scienziato su 5, di quelli che hanno partecipato alla ricerca non crede al risultato dell’esperimento!
In effetti in ambito scientifico è molto rara l’unanimità dei pareri dei ricercatori, quindi non stupirebbe che per un argomento così controverso come un esperimento che metterebbe in crisi la teoria fondamentale della fisica moderna (quella della relatività di Einstein) che ci siano dei pareri contrari o semplicemente qualcuno non del tutto convinto. “30 su 160 scienziati internazionali impegnati nell’impresa non hanno firmato il preprint diffuso prima della conferenza del Cern. Avevano dubbi e avrebbero preferito pubblicarla innanzitutto su una rivista internazionale al quale, prima di accettare il lavoro, lo avrebbe sottoposto al tradizionale vaglio di altri esperti. Ciò mi lascia perplesso, anche se l’esperimento appare fatto bene” ha spiegato Marco Gianmarchi, del Cnr.
Anche Antonio Ereditato, alla guida del gruppo autore del risultato che ha sbalordito il mondo, ha confermato che alcuni non hanno sottoscritto il documento. Comunque però la discussa scoperta verrà presentata nei laboratori del Gran Sasso dell’Istituto nazionale di fisica nucleare ed in Giappone, dove altri esperti ne vaglieranno la validità e discuteranno sulle implicazioni che essa comporta. Dunque adesso è caccia all’errore. “Prima di gettare nel fuoco le teorie di Einstein vorrei vedere i risultati di altri esperimenti indipendenti” ha dichiarato John Ellis, importante teorico del Cern. “Dopo la conferenza al Cern ho ricevuto 650 mail di osservazione ed è quello che deve succedere. Ciò che abbiamo constatato è choccante. Per questo prima di tutto ci siamo fatti gli esami all’interno del gruppo secondo le regole standard e poi abbiamo messo ai voti il lavoro svolto. Sapevo che l’articolo preparato era particolare e perciò ho chiesto libertà di coscienza nell’esprimere le personali valutazioni. Il consenso è stato grande, ma è vero che un certo numero di colleghi non lo ha condiviso” ha aggiunto Ereditato.
Adesso tutti cercano una possibile smagliatura nella rete degli studiosi del Cern e la questione più discussa nei blog e sul web in generale è quella sulla sincronizzazione fra i due orologi tra Cern e Gran Sasso, tra i quali c’è una differenza di 2,3 nanosecondi, con una tolleranza di 0,9. Seppure ciò sarebbe già stato tenuto in considerazione dai ricercatori a Ginevra questo non placa gli appassionati sul web assetati di sapere se la più rivoluzionaria scoperta da 100 anni a questa parte sia vera o solo un clamoroso flop.Come spiega Stefano Forte, fisico teorico dell’Università di Milano: “la prima reazione è che ci sia qualche elemento non considerato che potrebbe far rientrare l’effetto misurato”, quindi l’esperimento ed il Cern sono adesso sotto la lente di ingrandimento mondiale che vuole valutare se sono stati accurati oppure no.