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Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato il suo primo messaggio alle Camere in otto anni, nel quale ha posto al centro la questione del sovraffollamento delle carceri, affermando: “L’Italia viene a porsi in una condizione umiliante sul piano internazionale per violazione dei principi sul trattamento umano dei detenuti. E’ un dovere urgente far cessare il sovraffollamento carcerario” e sono quindi “necessari immediati rimedi straordinari“, e andrebbe varato sia un provvedimento di amnistia che uno di indulto, perchè ciò “permetterebbe di conseguire rapidamente i seguenti risultati positivi: l‘indulto avrebbe l’immediato effetto di ridurre la popolazione carceraria”, mentre “l’amnistia permetterebbe di estinguere procedimenti per fatti bagattellari“, e in tal modo “permetterebbe di ridurre i tempi di custodia cautelare“.
Il capo dello Stato, nel suo messaggio, ha fatto anche riferimento alla sentenza della Corte Europea di Strasburgo che ha condannato l’Italia a gennaio scorso, intimando di risolvere il problema del sovraffollamento entro maggio 2014. Sul messaggio di Napolitano, però, si è aperto un nuovo scontro politico tra maggioranza e opposizione. Quando, infatti, i presidenti di Camera e Senato lo hanno letto nelle rispettive aule, i deputati leghisti hanno scosso la testa, mentre quelli del M5S non hanno applaudito. Secondo i “grillini”, infatti, a beneficiare di provvedimenti di indulto e amnistia sarebbe soprattutto Berlusconi. Sulla pagina Facebook del gruppo a Montecitorio hanno scritto: “Il Caimano si salva ancora una volta“, e molti altri esponenti sono stati ancora più duri: Riccardo Fraccaro ha scritto in un tweet “Napolitano è sotto ricatto del Pdl: proponendo l’indulto o peggio l’amnistia diventa il padrino di un salvacondotto per Berlusconi”.
L’ex capogruppo alla Camera del M5S Riccardo Nuti ha scritto invece su Facebook: “E’ il primo passo verso l’amnistia a Berlusconi con la scusa di risolvere il sovraffollamento delle carceri”. Il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri ha però smentito che amnistia e indulto possano riguardare l’ex premier, perchè su tali provvedimenti “decide il Parlamento che decide per quali reati prevederla e non è mai successo che l’amnistia si occupasse di reati finanziari“. Il premier Enrico Letta, invece, ha definito il messaggio del Capo dello Stato “un messaggio ineccepibile che l’esecutivo farà di tutto per recepire“.
Lo stesso Napolitano, da Cracovia, ha poi replicato durissimamente alle critiche dei “grillini”, affermando: “Coloro i quali pongono la questione in questi termini vuol dire che sanno pensare a una sola cosa, hanno un pensiero fisso e se ne fregano degli altri problemi del Paese. Quelli che dicono così non sanno quale tragedia è quella delle carceri”. Non si è fatta attendere anche la controreplica del Movimento 5 Stelle: “E’ lui che blatera di problemi della gente. Che sono la casa, il lavoro, la salute, ecc, non l’impunità della casta” ha affermato Roberta Lombardi, mentre per Manlio Di Stefano il capo dello Stato “è indegno”, e molti sono arrivati a chiederne le dimissioni. Favorevoli a provvedimenti di clemenza si sono detti Pd, Pdl, Scelta Civica e Sel, mentre la Lega Nord si è detta contraria.
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