Notizia bizzarra nel mondo dello sport e che riguarda la sciatrice slovena Tina Maze. La Federazione internazionale dello sci (Fis) ha confiscato la biancheria intima della sciatrice. Dopo il secondo posto ottenuto nel supergigante di Bad Kleinkirchheim di domenica dalla 28enne slovena, la Federsci svizzera ha avanzato una protesta formale chiedendo alla Fis di intervenire per controllare la tuta interna della bella atleta, nella parte a contatto con la pelle. Aleggia infatti il sospetto che potesse contenere del materiale plastico che, in quanto tale, sarebbe vietato dai regolamenti. La tuta indossata domenica sarebbe stata dunque internamente rivestita con una pellicola in plastica vietata dai regolamenti internazionali, poichè provocherebbe un irrigidimento della struttura, che favorirebbe la resistenza all’aria.
La biancheria intima della sciatrice è stata nel frattempo portata in un laboratorio per un’approfondita analisi su incarico della stessa Fis. Andi Krönner, responsabile per il controllo materiali, ha sequestrato il tessuto immediatamente dopo la gara. Con un porosimetro sarà misurata la sua resistenza all’aria. Se i sospetti saranno confermati dalle analisi, la Maze rischia una squalifica. Secondo la stampa elvetica, questa ipotesi però sembra alquanto remota, ma nel caso si verificasse, favorirebbe la sciatrice Anna Fenninger, che salirebbe così dal terzo al secondo posto. “La protesta non è contro Tina Maze, visto che nessuno deve beneficiare di alcun tipo di vantaggio sulle altre atlete” ha aggiunto l’allenatore Stefan Abplanalp delle due sciatrici. “Ho sempre cercato di ottenere il miglior materiale possibile per Tina. E adesso, per una volta che siamo un passo avanti agli altri, succede questo” ha dichiarato invece Andrea Massi, compagno di Tina e a capo del suo team.