Stanotte a Roma è morto Oscar Luigi Scalfaro. Nacque a Novara il 9 settembre del 1918. Divenne magistrato nel 1943. Nel 1946 lasciò la toga per fare esclusivamente attività politica. Nel 1946 fu eletto all’Assemblea Costituente nelle liste della Democrazia Cristiana. Tra il 1983 e il 1987 è stato ministro dell’Interno: capo del governo era Bettino Craxi. Fu eletto presidente della Camera nell’aprile del 1992 e dopo appena un mese divenne Presidente della Repubblica. Ottenne i voti espressi da Dc, Psdi, Psi, Pri, Pds, Verdi, Radicali e Rete. Successe a Francesco Cossiga e restò in carica fino al 1999, quando fu eletto Carlo Azeglio Ciampi.
Scalfaro è stato esponente di spicco della Democrazia Cristiana. Ha chiuso la sua carriera politica da senatore a vita, aderente al Partito Democratico. Vanta una sorta di record: assieme Sandro Pertini ed Enrico De Nicola, è l’unico ad aver ricoperto tutte le tre più alte cariche dello Stato.
Il settennato al Quirinale è considerato uno dei più controversi della storia repubblicana. Scalfaro venne infatti eletto a cavallo tra lo scoppio di Tangentopoli, gli omicidi dei giudici Falcone e Borsellino, la sparizione dei partiti tradizionali e la ‘discesa in campo’ di Silvio Berlusconi. Furono ripetuti gli scontri con l’ex capo del governo.
Col mancato sostegno della Lega Nord, nel dicembre del 1994, l’esecutivo guidato da Berlusconi fu costretto alle dimissioni. L’allora capo dello Stato, invece di sciogliere le due Camere, come pretendeva il leader di Forza Italia, riuscì a formare un nuovo esecutivo, sottolineando di avere agito secondo i dettati della Costituzione. E proprio alla Legge fondamentale, Scalfaro, negli ultimi anni di vita, ha dedicato tutta la sua passione, promuovendo convegni e manifestazioni.
La morte del Presidente Emerito ha suscitato le reazioni politiche.
“E’ con profonda commozione che rendo omaggio alla figura di Oscar Luigi Scalfaro nel momento della sua scomparsa, ricordando tutto quel che egli ha dato al servizio del Paese, e l’amicizia limpida e affettuosa che mi ha donato – ha detto Giorgio Napolitano. – E’ stato un protagonista della vita politica democratica nei decenni dell’Italia repubblicana, esempio di coerenza ideale e di integrità morale”.
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