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Morte ispettore Raciti: pena ridotta a 8 anni per Speziale

Morte ispettore Raciti: pena ridotta a 8 anni per Speziale

La Corte d’Appello per i minorenni di Catania ha ridotto ad 8 anni la pena comminata ad Antonino Speziale, il giovane condannato il 9 febbraio 2010 a 14 anni di reclusione e a 5 anni di interdizione per l’omicidio preterintenzionale dell’ispettore di Polizia Filippo Raciti, morto a seguito delle ferite riportate durante gli scontri intervenuti nel corso del derby siciliano tra Catania e Palermo alo stadio Massimino del 2 febbraio 2007. Il sostituto procuratore generale aveva chiesto 11 anni di reclusione. Speziale ha assistito in maniera impassibile alla lettura della sentenza.

Il processo è stato celebrato dinanzi alla Corte di Appello per i minorenni, poichè, all’epoca dei fatti, Speziale era minorenne. In occasione del derby con il Palermo, Speziale avrebbe lasciato il suo posto allo stadio per andarsi a scontrare con gli ultras palermitani e avrebbe utilizzato un sottolavello per colpire le forze dell’ordine, intervenute per sedare gli scontri. In quell’occasione, davanti all’ingresso della curva Nord, avrebbe colpito mortalmente l’ispettore Raciti, provocandogli una lesione al paranchima del fegato.

Con Speziale ha agito un’altra persona, Daniele Michele, condannato, nel corso di un processo separato, il 22 marzo del 2010 a 10 anni di reclusione per omicidio preterintenzionale e ad 1 anno di reclusione per resistenza a pubblico ufficiale. Speziale, per quest’ultimo reato, fu condannato a due anni che ha già scontato. Giuseppe Lipera, avvocato di Speziale, ha annunciato il ricorso in Cassazione“Come volevasi dimostrare, l’appuntamento per il processo è l’anno prossimo in piazza Cavour a Roma, davanti alla Corte suprema di Cassazione. Entità della pena e tempo di camera di consiglio, mi fanno pensare alla mancanza di unanimità. Cosi vanno le cose in Italia oggi…”, queste le parole del legale. La vedova dell’ispettore, invece, Marisa Grasso ha espresso parole di soddisfazione: “Questa è una sentenza giusta, per i colleghi di mio marito, ed educativa per chi ha commesso il reato e per chi ancora continua a pensare che gli atti di violenza restino impuniti”.

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